Sono oltre 125mila, ad oggi, i pazienti guariti dal Coronavirus in Italia, 35mila solo in Lombardia. Il percorso verso la guarigione completa, però, può essere molto lungo e non privo, in alcuni casi, di complicanze. Per tutti i pazienti dimessi, l’Ospedale San Raffaele ha attivato un percorso di “follow-up”, cioè di controlli per un periodo di 6 mesi.
LE TAPPE DEL PERCORSO
Il percorso inizia con la possibilità di ripetere il tampone fino alla sua negativizzazione. Dopo almeno 14 giorni di isolamento domiciliare, dopo la risoluzione della sintomatologia respiratoria, i pazienti sono invitati a presentarsi all’Unità Mobile Baobab, posizionata all’esterno dell’ospedale, nei pressi dell’ingresso principale, per eseguire il tampone naso-faringeo nella modalità “drive through”, cioè direttamente dall’auto (foto in alto). Dopo due tamponi negativi a distanza di 24/48 ore l’uno dall’altro, i pazienti possono raggiungere l’ambulatorio dedicato per la visita di controllo. L’ambulatorio è costituito da un percorso di visite ed esami con lo scopo di verificare le condizioni generali del paziente, con particolare attenzione allo stato nutrizionale e ad eventuali deficit del sistema nervoso, problemi ai reni, respiratori e al cuore. Succede infatti che il virus possa portare ad alcune complicanze che possono interessare molti organi del corpo.
COMPLICANZE PSICHIATRICHE
Ogni paziente inserito in questo percorso ha anche l’opportunità di entrare a far parte di un maxi studio che ha come obiettivo quello di comprendere meglio la malattia, indagare l’efficacia dei farmaci e analizzare le ripercussioni a medio e a lungo termine che Covid-19 può avere sull’individuo, anche dal punto di vista neurologico e psichiatrico. Uno degli ambiti di indagine è quello delle conseguenze dell’infiammazione a livello psichiatrico: disturbo post traumatico da stress, ansia, insonnia e depressione. Infatti, forti stati infiammatori possono costituire dei fattori di rischio per diverse patologie psichiatriche.
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