Allarme prevenzione, l’Associazione lotta al cancro “chiama” Comune e Ats: «Fateci riaprire»

La sede dell'Associazione segratese lotta al cancro in via Manzoni 4 in un edificio comunale

L’obiettivo è quello di riaprire il prima possibile lo studio dell’Aslc (Associazione Segratese per la Lotta contro il Cancro) in via Manzoni 4, al Villaggio Ambrosiano. È indispensabile che quello spazio, messo a disposizione dal Comune di Segrate a canone agevolato, possa tornare a essere il presidio sanitario che era in epoca pre-Covid, quando ogni anno accoglieva tra le 500 e le 600 persone per sottoporle a visite ed esami legati alla prevenzione delle patologie oncologiche. Chiuso… per virus ora, emblema di quegli effetti a medio termine che il Covid rischia di sommare a quelli drammatici e immediati. Sono stati tanti gli appelli per garantire la prevenzione, sia per quanto riguarda i tumori che per le malattie cardiovascolari, con dati che certificano un rischio concreto che il prezzo della pandemia si paghi anche su questo fronte negli anni a venire.

A Segrate a lanciare l’allarme è Alberto Cantoni, presidente dell’Aslc. «Ci sono circa 150 pazienti in lista per accedere al servizio che forniamo – spiega – in attesa che lo studio riapra. Tra maggio e luglio abbiamo messo a norma l’aerazione, gli impianti elettrici e sanitari, affrontando di tasca nostra una spesa ingente, pari a 16mila euro. Adesso tocca ad Ats e al Comune lavorare per fare in modo che le pratiche burocratiche ci consentano di riaprire le porte, nel rispetto di tutte le normative anti-Covid». Il 15 dicembre) l’assessore Barbara Bianco e Cantoni hanno avuto un incontro, ovviamente “digitale”, nel quale l’esponente della giunta Micheli ha garantito il massimo sforzo. «Abbiamo già fornito all’associazione i documenti relativi allo stabile – ha spiegato al Giornale di Segrate – e modificato il contratto di locazione per rendere possibile la riapertura. Ora tocca ad Ats e abbiamo già contattato il nostro referente per accelerare i tempi il più possibile, perché sono loro a dover fornire l’autorizzazione. Il Covid è servito a farci comprendere l’importanza di presidi di medicina territoriale come lo studio dell’Aslc». Cantoni aspetta la svolta. «Noi vogliamo rispettare tutte le normative – dice – anche rispetto alla sanificazione, molto onerosa. Il Comune deve fare in modo che lo stabile di via Manzoni possa riaprire e Ats deve fare la propria parte. Ma se serve una deroga rispetto a questioni burocratiche per poter riaprire subito, ci aspettiamo un aiuto».

 

Il presidente dell’associazione ha anche avanzato una richiesta di natura politica, da un certo punto di vista. «Abbiamo chiesto che il Comune inserisca la prevenzione nelle linee strategiche del suo piano della salute – spiega – e con l’assessore Bianco stiamo lavorando perché nella seconda metà di gennaio si possa promuovere un momento di comunicazione specifica sul tema. Le farmacie ci hanno dato una mano, la collaborazione è stata massima, bisogna proseguire su questa strada e porre l’accento sull’importanza della prevenzione».

Lo studio, nonostante lo stop legato alla pandemia, ha in serbo novità alle quali Aslc ha lavorato in questi mesi. I medici che collaborano, garantendo visite specialistiche ed esami su svariati tumori, sono quattro. «Stiamo cominciando a impostare anche una consulenza dietologica – spiega Cantoni – perché, come sapete, molte patologie oncologiche hanno una relazione con le abitudini alimentari. E poi abbiamo contattato un urologo per ampliare il servizio anche a quel campo». Le visite nello studio di via Manzoni prevedono un rimborso spese su base volontaria pari a 40 euro, un costo contenuto, e la gratuità per gli indigenti. Tornando alla necessità che la salute e la prevenzione in particolare rivestano un ruolo centrale anche nelle scelte politiche di via Primo Maggio, Cantoni è tranchant. «Vorrei almeno riscontrare la stessa enfasi che il Comune assicura quando parla di temi come le piste ciclabili, il risanamento del bilancio. Tutte cose importantissime, sia chiaro, ma anche la prevenzione lo è». L’assessore Bianco non si tira indietro. «Stiamo già lavorando in questo senso – afferma – il nostro impegno è massimo. Salute, benessere e buone pratiche per mantenere entrambi sono al centro della nostra azione». Entro gennaio lo studio dell’Aslc dovrebbe riaprire, questo è l’obiettivo dicevamo, ma soprattutto la necessità assoluta. Bisogna rialzare la guardia e farlo subito.

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