Lavanderie, 30 nuovi alloggi per i “pendolari della salute”

Il progetto della struttura CasAmica che sorgerà sulla Cassanese all'incrocio con via Redecesio

Una “casa della salute” per accogliere i pazienti e i loro parenti che devono soggiornare a Milano o Segrate per curarsi. Questo il progetto che verrà realizzato nello stabile di via Cassanese, di fronte alla chiesa di Lavanderie, nella struttura un tempo sede della Misericordia Segrate e di altre associazioni locali. Lo stabile, che era di proprietà comunale, è stato acquistato l’anno scorso dalla onlus CasAmica che nei prossimi mesi inizierà i lavori per la realizzazione della struttura di accoglienza.

UNA PALAZZINA DI 4 PIANI

«Si tratta di lavori molto importanti – spiega il direttore Stefano Gastaldi – che comportano l’abbattimento dell’esistente e la costruzione di una nuova palazzina». Aumenterà anche la cubatura: si passerà dai 900 mq attuali ad oltre 1.500 che con la parte esterna arriveranno a 3.000. Un piano ambizioso, per il quale la Onlus ha attivato una campagna di sms solidali: fino al 31 marzo con un sms o una chiamata da rete fissa al 45594 sarà possibile aiutare l’associazione a costruire la nuova casa.

SARÀ LA SETTIMA “CASAMICA”

«Il progetto di Segrate mette a frutto i nostri 35 anni di esperienza nell’accoglienza dei malati e dei loro parenti», spiega il direttore. Vengono chiamati “pendolari della salute”, sono un esercito di un milione e mezzo di persone che ogni anno si sposta dalla propria città o regione, principalmente verso il nord Italia, per ottenere cure adeguate. Proprio per aiutare queste persone a trovare un alloggio a prezzi abbordabili, se non, in alcuni casi, a titolo gratuito, è nata nel 1986 “CasAmica onlus”, che attualmente gestisce sei strutture: quattro a Milano, una a Lecco e una a Roma, per un totale di 186 posti letto.

Come si presenta oggi la palazzina ad un capo del ponte sulla Cassanese

STANZE E MINI-APPARTAMENTI

La casa di Segrate è la prima struttura costruita partendo da zero ed è stata pensata per venire incontro alle nuove esigenze di accoglienza, dovute anche agli effetti della pandemia. «Prima di tutto non sarà più pensabile avere camere senza bagni privati – spiega il direttore – inoltre aggiungeremo soluzioni flessibili, come stanze comunicanti per le famiglie o piccoli monolocali. Abbiamo poi previsto una palestra riabilitativa e un ambulatorio medico, per ridurre al minimo gli spostamenti in ospedale per il paziente». La casa potrà accogliere circa 60 persone al giorno in 30 stanze e miniappartamenti distribuiti su quattro piani. «Al momento il progetto deve passare al vaglio della Commissione Paesaggio del Comune – spiega l’assessore al Territorio Francesco Di Chio – inoltre deve essere definita nel dettaglio la convenzione». Dopo questi passaggi potranno partire i lavori «e contiamo di terminare la costruzione nel giro di un anno e mezzo», confida Gastaldi. 

SOLO PER PAZIENTI E PARENTI

L’offerta sarà rivolta principalmente ai pazienti in cura presso i vari ospedali milanesi ed è richiesto al momento della prenotazione il certificato di ricovero. Si tratta di adulti o bambini in cura al San Raffaele o in altri ospedali nei reparti di oncologia, pazienti affetti da malattie rare, o che ricevono trapianto di midollo osseo o terapie cellulari avanzate. «Il bisogno di case di accoglienza continua a crescere – spiega Gastaldi – e nei prossimi mesi si potrebbe registrare un picco legato alla ripresa delle cure sospese a causa dell’emergenza Covid-19». Attualmente per soggiornare in una “CasAmica” viene richiesta una tariffa di 16 euro giornalieri a persona. «La nostra finalità non è speculativa, siamo una onlus che nasce con l’obiettivo di essere un aiuto per chi cerca accoglienza. Abbiamo il 30% di ospiti gratuiti, ci basiamo sull’aiuto di volontari e sulle donazioni dei nostri sostenitori – continua – per noi sarà fondamentale anche reclutare volontari a Segrate così come vorremmo essere una risorsa per il territorio. Grazie alla convenzione che metteremo a punto con il Comune, contiamo di mettere a disposizione delle esigenze locali alcune unità abitative della nostra casa e l’utilizzo degli spazi comuni come la palestra e l’auditorium»

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