Qualche post su Facebook, nei gruppi cittadini; ulteriori segnalazioni arrivate al Giornale di Segrate. Il tenore era questo: cercavo un medico in città e mi sono ritrovato a Vimodrone. Una sorta di… migrazione sanitaria, per così dire.
MEDICI IN PENSIONE, PAZIENTI A CACCIA DEL SOSTITUTO
Una criticità confermato anche dall’assessore alla Saluta del Comune di Segrate, Barbara Bianco, che ha fatto il punto partendo dal ritiro di un paio di medici di medicina generale che si occupavano di circa 3mila pazienti in totale. Una mancanza alla quale fa da contraltare lo sbarco sul territorio comunale di quattro giovani dottoresse, che però in quanto “corsiste” hanno una capacità che è un terzo di quella dei colleghi “anziani”. Il massimale di utenti è di 500, che può arrivare a 650 solo se il surplus è costituito da congiunti che vogliono seguire il paziente principale, per così dire.
«Previa disponibilità delle nuove leve – spiega Barbara Bianco – abbiamo chiesto al Dipartimento Cure Primarie di ATS un aumento del bacino d’utenza. Di fatto l’obiettivo è provare ad ottenere che il totale di pazienti passi a 650 senza la necessità che siano congiunti. Questo coprirebbe circa 600 richieste che al momento non possiamo soddisfare e sarebbe un ottimo risultato». In realtà l’allarme era suonato anche prima dell’ultimo “pensionamento” del dottor Greblo di Milano2.
RIAPRIRE (DAVVERO) LA EX ASL
E dallo Spi-Cgil, che ha raccolto altre segnalazioni di cittadini alle prese con la ricerca di un medico di base, arriva l’idea di un incontro con gli appartenenti alla categoria che operano nei vari quartieri per confrontarsi con loro rispetto alle eventuali soluzioni al problema. Dal sindacato sottolineano anche il contributo, almeno rispetto alle emergenze ma non soltanto, che potrebbe dare un Poliambulatorio di nuovo operativo. L’ex Asl di Rovagnasco sarebbe una grande risorsa, dicono da via 25 Aprile, ma il progetto di un presidio territoriale è ancora zavorrato da scelte politiche tutte da decifrare e più che mai discutibili in epoca Covid e dopo gli sviluppi della pandemia che hanno messo in discussione il tanto decantato “modello Lombardia”.
SINDACI SCRIVONO AD ATS
Intanto, se si accede al sito che consente di reperire disponibilità di medici in città, sono quasi tutti semafori rossi e i posti sono pochi, pochissimi. C’è “fame” di camici bianchi in città, serve una soluzione immediata.
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