Lavanderie, le biciclette sono “made in oratorio”

Alcuni degli adolescenti che hanno partecipato al laboratorio con i responsabili e le loro "creazioni" messe all'asta

Grazie a un laboratorio di ciclomeccanica attivato alla parrocchia di Lavanderie, un gruppo di ragazzi ha rimesso a nuovo e rivenduto una dozzina di “rottami”.

Erano praticamente da buttare, e invece sono tornate ad essere biciclette pronte all’uso che sono andate all’asta la scorsa domenica in occasione della festa della parrocchia. Buona la prima, per i ragazzi del laboratorio di ciclomeccacina che – dopo essersi… sporcati le mani per alcuni mesi tra catene, telai e componenti varie – hanno presentato il frutto del loro lavoro.

Il progetto è stato lanciato lo scorso anno da don Roberto De Stefani assieme a dei volontari con due obiettivi: rivitalizzare le attività l’oratorio e soprattutto aiutare i giovani a uscire dal lungo periodo di solitudine dell’emergenza Covid organizzando spazi e momenti di incontro a loro dedicati al di fuori di… smartphone e social network, compagni inseparabili (per forza di cose) durante il lockdown. Ne è nato un vero e proprio percorso educativo dedicato ai ragazzi delle scuole medie di entrambi i quartieri nel territorio della parrocchia (Redecesio e Lavanderie), che dall’ottobre 2020, affiancati dal sacerdote e da un bel gruppo di volontari nel rispetto delle norme anti-Covid, si trovano due giorni alla settimana per studiare, divertirsi e anche per esperienze formative come ad esempio il laboratorio di ciclomeccanica. Un cammino che, dopo la pausa estiva, riprenderà il 15 ottobre. E che vede oltre una cinquantina di partecipanti a testimonianza del successo riscosso tra ragazzi e famiglie dei due quartieri.

«Abbiamo allestito due piccole “officine” nei locali dei due oratori – raccontano Mauro Lifonso e Marco Oriti, i genitori-meccanici referenti del progetto – abbiamo tenuto qualche lezione “teorica” spiegando come funzionano e a che cosa servono le varie parti delle biciclette e poi ci siamo dedicati al restauro di alcuni mezzi donati da famiglie e parrocchiani». Un esperimento riuscito. «Sì – confermano i due papà («ci teniamo a precisare che non si tratta di un corso professionale e noi stessi siamo soltanto degli appassionati… autodidatti») – i ragazzi hanno partecipato con entusiasmo e hanno smontato, pulito e rimontato le bici imparando i rudimenti della tecnica che sicuramente potranno essere utili in futuro… è stato poi per loro molto gratificante vedere il frutto del loro lavoro esposto e venduto per finanziare le future attività dei laboratori dell’oratorio». Senza dimenticare lo studio, cardine del progetto che vede i giovani studiare insieme anche con l’aiuto di compagni delle superiori per recuperare magari qualche lacuna venuta a galla durante il lockdown. Amicizia, impegno, gioco e volontariato: un progetto che cresce e una scommessa vinta.

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