Città di Segrate, la “cantera” è certificata: dalla Federazione la patente di Scuola calcio Élite

Il responsabile tecnico dell’attività di base, Gino Zumpano: «Un riconoscimento frutto di un progetto durato cinque anni per raggiungere questo obiettivo»

Un altro tassello, cruciale a dir poco, per completare il mosaico pensato dal presidente Silvio Poli. Il Città di Segrate conquista lo status di Scuola Calcio élite, uno dei riconoscimenti più importanti che la Figc assegna ai settori giovanili delle società. Dietro a questo successo c’è il lavoro di uno staff insediatosi circa tre anni fa con questo obiettivo preciso. A guidarlo è Gino Zumpano, responsabile tecnico dell’attività di base; con lui il team manager Jeffrey De Silvestri, che si occupa anche di gestire il rapporto tra la società e le famiglie dei bambini e dei ragazzi iscritti, e il responsabile di tutto il settore giovanile del Città, Michele Izzo.

Per arrivare… nell’élite del calcio giovanile il club segratese ha impostato un percorso definito nei dettagli, un progetto quinquennale che ha come stella polare la crescita dei bambini. «Non c’è dubbio che tutto sia finalizzato a questo – spiega Zumpano – poi l’obiettivo è quello di portarli a giocare in prima squadra, ma prima c’è un viaggio da affrontare al meglio. Il fatto di aver ottenuto questo riconoscimento è il frutto di grandissimi sforzi da parte del Città di Segrate e del suo presidente. Dallo screening degli allenatori, per avere tecnici con il patentino Uefa, alla collaborazione con laureandi e laureati in scienze motorie, ma non solo. Per arrivare a questo risultato è anche necessario presentare progetti alla Federazione, di natura sociale o legati alla crescita del calcio femminile, ma anche a quella del giovane o giovanissimo calciatore, magari con l’ausilio di figure come quella dello psicologo. Siamo una società che si sta muovendo benissimo, una realtà che conta 400 iscritti in totale e non sono pochi, anzi. Quest’ultimo risultato ci porta ad essere riconosciuti sul territorio lombardo».

La partnership con la Spal non ha avuto un ruolo diretto nello sbarco del Città di Segrate nel gotha del calcio giovanile, ma è chiaro che quel sodalizio sia parte integrante del mosaico dal quale siamo partiti. «Abbiamo avuto la fortuna di aprire una collaborazione con un club che, pur avendo la prima squadra che ora milita in serie B e che nella stagione 2019/20 era nel massimo campionato, è una realtà per certi versi simile a noi. Per questo non c’è il rapporto che potrebbe instaurarsi con big del calibro di Inter o Milan, ma uno scambio reale di esperienze che arricchisce maggiormente». La vocazione “green”, stavolta nel senso anagrafico del termine, è ormai una caratteristica peculiare del Città di Silvio Poli: dalla prima squadra ai… primi calci, l’attenzione riservata alla linea verde è pressoché totale, con risultati che si spera premino sul medio e lungo periodo. Intanto, il fatto che la Figc certifichi la bontà del progetto segratese è qualcosa che conta parecchio, che proietta la società verso ulteriori obiettivi specifici e accende i fari su una realtà che punta ad affermarsi come punto di riferimento del movimento. 

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