La metropolitana a Segrate è più vicina. Due stazioni: Idroscalo e Porta Est

Il tracciato del prolungamento della M4 fino alla Stazione FS di Segrate

Presentato il maxi studio di fattibilità finanziato con 2,5 milioni di euro

Due stazioni della M4, una denominata “Idroscalo-San Felice” e l’altra “Segrate Porta Est”. Basta questo, bastano i nomi anche se solo abbozzati, a far percepire la concretezza di qualcosa che fino a pochi mesi fa era un progetto ancora tutto da definire. E invece ora ci sono piantine, numeri, tempistiche. Tutto messo nero su bianco e presentato mercoledì 15 dicembre al Centro Verdi, dove è stato svelato il maxi studio di fattibilità per l’opera finanzato con 2,5 milioni di euro.

PROLUNGAMENTO DELLA LINEA BLU

Allora entriamo nel dettaglio, raccontiamo cosa sarà la stazione ferroviaria di Segrate, questo hub infrastrutturale che di fatto ricalcherà il modello delle altre due “porte” già aperte sulla città di Milano, quella di Rogoredo e quella di Rho. A definire i dettagli è stato l’ingegner Sandro Capra di Metropolitana Milanese Spa (MM), società incaricata della progettazione. «Il capolinea della M4 a Linate dista appena 2,5 chilomertri in linea d’aria dalla tratta dell’alta velocità e poi c’è l’aeroporto lì a un passo, con la chance di collegare tutti e tre gli scali “milanesi”. Nasce da qui l’idea di creare un polo infrastrutturale di questa portata». Si è riflettuto a lungo, i primi tavoli sono stati apparecchiati nel 2017; si sono valutate svariate soluzioni, da quella di un collegamento su gomma alla monorotaia, passando per la cabinovia che avrebbe sorvolato l’Idroscalo. Alla fine, ha vinto il prolungamento della linea blu, peraltro nella versione con due fermate segratesi. «La stazione di San Felice dovrà essere accompagnata da altri interventi per un efficente interscambio gomma-ferro – precisa Capra – ma il tracciato complessivo del prolungamento misura 3,1 chilometri, con le due fermate cittadine che distano 900 metri l’una dall’altra».

PASSERA’ SOTTO L’IDROSCALO

La metropolitana viaggerà in galleria, con la necessità di scavare tunnel molto in profondità per poter passare sotto l’Idroscalo. Saranno impiegate due talpe, mentre le stazioni verranno realizzate attraverso scavi a cielo aperto. «Un lavoro complesso, anche per la presenza di una falda superficiale sul territorio segratese», spiega il tecnico. Ma il fatto che sia una partita che attende solo il fischio d’inizio si evince anche dalla precisione dei dettagli. Dalla consegna delle aree serviranno 42-48 mesi per concludere i lavori; la stazione sorgerà a una distanza di 500-600 metri dall’attuale, in direzione Milano (sotto il progetto), e avrà tre coppie di binari (quella dell’alta velocità che resterà dov’è, quella della linea lenta spostata verso Nord e quella destinata alle merci prevista a Sud). «Sarà anche questo un intervento complesso – dice Capra – perché dovremo realizzarlo in varie fasi, come fatto a Rho, e le banchine saranno molto ampie. Sono previsti un sovrappasso ciclopedonale e un sottopasso con connessione alla metropolitana». Tornando alla M4… in salsa segratese, le stazioni saranno realizzate sulla scorta di quelle “milanesi”, con banchina a isola e a una profondità stimata di 15 metri.

PREVISTI 9MILA PASSEGGERI IN ORA DI PUNTA

Ma gli studi hanno anche interessato il volume di utenti che potrebbe transitare dal nuovo polo infrastrutturale. Oggi da Segrate passano circa 140 treni ogni giorno, l’offerta dovrebbe essere quasi triplicata, con oltre 400 convogli giornalieri. Ma in stazione ci sarà anche un terminal di Tpl su gomma, con 9 linee di autobus interessate. I passeggeri, anche in virtù della futura apertura di Westfield, dovrebbero toccare le 9mila unità nell’ora di punta mattutina, con l’interscambio tra treni regionali e M4 a farla da padrone. «Questa soluzione sarà attrattiva soprattutto per i pendolari della bergamasca – afferma Capra – perché si stima che il tragitto Segrate-San Babila in metropolitana duri circa 16 minuti».

MEZZO MILIARDO DI COSTI

Da ultimo, i costi: 400 milioni solo per prolungare la M4, 80 per la stazione, 20 di opere complementari legate all’intermodalità. Mezzo miliardo, mal contato. «Ma l’analisi costi-benefici è una delle migliori tra quelle realizzate da MM». Una chiosa che rinfranca e rilancia ulteriormente la fattibilità (e la convenienza economico-sociale) del progetto.

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