Ucraina, il convoglio segratese ripartito con otto profughi: mamme e bambini

I mezzi del convoglio partito dall'Ucraina verso Segrate. Con loro anche otto profughi

Hanno scaricato viveri e medicinali al confine con la Romania, e hanno accolto a bordo verso l’Italia tre mamme con i loro bambini in fuga dalla guerra.

La loro missione era terminata, avevano portato a destinazione le donazioni per l’Ucraina raccolte a Cascina Commenda,ma dopo aver visto le migliaia di profughi ammassate nella tendopoli di Siret, il più grande campo di accoglienza in Romania, non se la sono sentita di andarsene così, semplicemente voltando il furgone e tornando in Italia. Non se la sono sentita di voltare le spalle. E così hanno deciso di aiutare almeno qualcuna di quelle persone in cerca di aiuto, di un passaggio verso un posto sicuro e migliore.

Abbiamo caricato sui nostri mezzi 2 mamme con due bambini e una mamma con un bambino – ha raccontato Federico Figini, consigliere comunale di Segrate e uno dei volontari in missione, ai microfoni di Radio Rai – sono tutte persone che sono riuscite a scappare dalla zone dei bombardamenti e che cercavano di raggiungere parenti in Italia. Noi ci siamo offerti di accompagnarle”.

Detto fatto gli 8 profughi sono saliti a bordo dei mezzi segratesi e in queste ore di domenica 6 marzo sono in viaggio verso il nostro paese. Sul furgone di Gianfranco Giacomo D’Amato, altro membro della spedizione, oltre che amministratore di Segrate Servizi, c’è Olga con le sue due bambine.

“Olga è di Mykolaïv in piena zona di guerra – ha raccontato sulla sua pagina Facebook. La casa dei suoi genitori è stata distrutta da una bomba. Il marito e il fratello stanno combattendo. Lei è riuscita a scappare con Ksenia, nove anni, e Nastasiia, quattro. Stamattina le abbiamo incontrate al confine. Due verifiche che tutto fosse a posto e via. Le portiamo con noi, le ospitiamo una notte e poi le accompagniamo a Bergamo. Da lí partiranno in volo verso Catania, dove vive la sorella di Olga. In questo momento siamo nel van insieme durante un mio turno di riposo alla guida del camion. Le bimbe giocano e ridono. Io e Nastasiia ci dividiamo una tavoletta di cioccolato. Olga è stanca e preoccupata ma si vede che negli occhi ha almeno la felicità di aver superato un momento critico. E l’abbiamo anche noi”.

 

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