Partito il convoglio con gli aiuti per l’Ucraina, 5 mezzi e 14 persone da Segrate

Il gruppo dei volontari segratesi partiti verso la Romania con gli aiuti raccolti a Cascina Commenda

Una colonna con tir, camion e furgoni è partita da Segrate verso il campo profughi in Romania. A bordo tanti segratesi volontari

Segrate in prima linea. Non solo ha dato prova di grandissima generosità con una raccolta eccezionale di aiuti per il popolo ucraino che si è appena chiusa, ma ora è anche presente nel convoglio che quegli aiuti li porterà a destinazione, e cioè ai profughi al confine con la Romania.

Nel pomeriggio di venerdì 4 marzo è infatti partita da Segrate una colonna composta da 14 mezzi, tra tir, furgoni e van, sui quali sono stati caricati viveri, medicine, giochi e tutto quello che è stato raccolto in questi giorni, a Cascina Commenda e da altre associazioni del territorio e dalla Chiesa ortodossa di Milano.

A guidare il convoglio diretto al campo profughi di Siret, il più grande al confine tra la Romania e l’Ucraina, c’è un mezzo della Protezione Civile, che ha dato l’ok per la “spedizione”. A bordo un segratese sempre in prima linea quando si parla di emergenze e solidarietà: Nunzio Brognoli, coordinatore delle tute gialle segratesi.

Cinque dei 14 mezzi sono segratesi: riempiti di tutta quella solidarietà che si è riversata su Cascina Commenda nei giorni scorsi. A bordo 14 volontari segratesi che hanno voluto esserci fino in fondo, fin là dove tutti questi aiuti devono arrivare.

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Tra di loro ci sono il vicesindaco di Segrate Francesco Di Chio e Gianfranco Giacomo D’Amato, amministratore unico di Segrate Servizi, la società che gestisce le farmacie comunali e che ha per prima dato il via alla mega raccolta solidale.

“Ci daremo il cambio alla guida – ci racconta al telefono poco dopo la partenza – sarà un viaggio molto lungo perché tanti sono i chilometri e procediamo lentamente avendo dei tir nel convoglio. Tra l’altro all’arrivo ci dicono che stia nevicando e ci sia mezzo metro di neve…ma siamo attrezzati e fiduciosi”.

Fiduciosi, ottimisti, ma con i piedi per terra: “Non partiamo all’avventura – spiega – abbiamo fatto prima tutte le verifiche del caso, viaggiamo sotto l’egida del Consolato Ucraino a Milano e accompagnati dalla Protezione Civile. Ci manterremo in territorio rumeno, all’interno del cosiddetto corridoio bianco, ma certo in queste situazioni un po’ di incertezza c’è sempre – conclude.

Noi del Giornale di Segrate ci manterremo in contatto telefonico con lui, un manager che per questa eccezionale occasione si è messo totalmente in gioco, prima rimboccandosi le maniche nel coordinare la raccolta, organizzare la logistica e fare in prima persona scatoloni, e ora mettendosi alla guida di un mezzo attraverso l’Europa. E vi racconteremo di questo viaggio da Segrate fino al confine con la guerra.

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