L’iniziativa della Parrocchia mira a offrire un momento di ritrovo per le famiglie ucraine che si trovano a Segrate in fuga dalla guerra.
Non serve molto, a volte basta un pallone. L’idea, nata domenica 13 marzo nella Parrocchia della Beata Vergine Immacolata, parte da qui, dalla semplicità e allo stesso tempo dalla forza dello stare insieme. Per un pomeriggio alla settimana, la domenica, l’oratorio di Lavanderie apre le porte ai profughi, a tutte le famiglie ucraine che si trovano a Segrate dopo essere scappate dalla guerra.
Sono soprattutto donne con bambini o ragazzi e spesso non parlano altra lingua. In molti casi sono ospiti di nonne o parenti già residenti in città, ma in situazioni alloggiative precarie, con quel poco che sono riusciti a portare dal loro paese.
In questa situazione delicata, la proposta della Parrocchia, sviluppata in collaborazione con la Caritas segratese, è particolarmente preziosa, perchè offre un momento di socialità, di incontro tra chi sta vivendo la stessa esperienza.
Al primo appuntamento, domenica 13 marzo, diffuso semplicemente con un passaparola, erano una sessantina i rifugiati presenti. Un pomeriggio di serenità in una situazione certamente non facile.
Presenti dei mediatori linguistici, reclutati tra i parrocchiani e dei volontari che hanno preparato e offerto una merenda. Si replica domenica 20 marzo e sono i benvenuti tutti i rifugiati ucraini che vorranno partecipare. A garanzia della sicurezza di tutti, ai partecipanti verrà offerto un test antigienico rapido da fare al momento.
Intanto le due parrocchie, di Lavanderie e Redecesio, hanno lanciato una raccolta fondi per ristrutturare un alloggio, al momento inutilizzato, che si trova proprio nell’edificio che ospita la Chiesa Madonna del Rosario. L’intento è quello di creare due o tre stanze adibite all’accoglienza dei profughi o comunque da utilizzare per situazioni di bisogno. Si stimano 30mila euro di lavori. Chi volesse contribuire può contattare le segreterie delle due parrocchie cittadine.
Be the first to comment on "Profughi, l’oratorio di Lavanderie ogni domenica è per loro"