L’appello via social e sulle pagine del Giornale di Segrate ha funzionato: la famiglia ha trovato una casa.
Abbiamo raccontato la loro storia solo poche settimane fa: erano i primi giorni di guerra e Anastasia e le due figlie di 12 e 3 anni erano appena arrivate dall’Ucraina a Segrate dopo un viaggio rocambolesco per l’Europa. Erano state accolte dalla nonna, Ocsana, badante a Milano2, ma non potevano restare e lungo tutte insieme nella piccola stanza in affitto della nonna.
Da qui l’appello lanciato dalla figlia del nonnino presso cui lavora Ocsana: un alloggio a prezzi contenuti, per loro tre, a Segrate o nel milanese.
Appello raccolto da Matteo Mascetti, gestore della struttura San Gregorio Magno, impresa sociale nata dalla riconversione della canonica della chiesa di via Settala a Milano. L’edificio offre camere e mini-appartamenti a prezzi calmierati principalmente per chi viene a Milano per curarsi, ma che ora sta aprendo le proprie porte anche ai profughi in arrivo dall’Ucraina.
“Siamo una istituzione senza scopo di lucro – precisa Mascetti – abbiamo preso in gestione questo stabile della curia con l’intento di offrire accoglienza a chi ne ha più bisogno, e certo non possiamo tirarci indietro in questa situazione di emergenza”.
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