Profughi ucraini, una rete di 200 famiglie ospitanti con la cooperativa Il Melograno

La realtà sociale con sede a Novegro ha messo a disposizione i propri servizi e la rete di accoglienza nata con l’emergenza afghana.

Una rete di 200 famiglie nell’area milanese disponibile ad accogliere profughi ucraini,25 posti già disponibili in strutture gestite dalla cooperativa. E ancora servizi di supporto specialistico per la gestione del trauma indotto dalla fuga forzata dalle zone di guerra, tutoring educativo e di mediazione linguistica per minori e adulti, allestimento rapido di poliambulatori sanitari e di assistenza psicologica, servizi di collegamento-ponte con le istituzioni locali e i presidi socio-assistenziali del territorio.

Questo è tutto quello che sta mettendo in campo la cooperativa sociale segratese Il Melograno per fronteggiare la crisi umanitaria conseguente all’invasione russa in Ucraina. Il Melograno è attivo dal 1999 con numerosi servizi nell’area milanese e in altri territori della Lombardia. Oggi mette a disposizione dell’emergenza Ucraina e dei profughi costretti a lasciare il proprio paese, i propri servizi e le proprie competenze professionali e organizzative nell’ambito dell’accoglienza diffusa, dell’assistenza sociale e psicologica, dei servizi educativi e di integrazione maturati in anni di attività.

In particolare Il Melograno mette a disposizione della nuova emergenza la rete di oltre 200 famiglie disposte a dedicare all’accoglienza dei profughi ucraini una stanza della propria abitazione per accogliere persone all’interno della propria comunità. Un’esperienza nata nelle prime ore della grave crisi afghana dell’agosto 2021, quando la cooperativa aveva lanciato la campagna di accoglienza delle donne in fuga dal paese tornato in mano ai talebani.

Il Melograno cerca anche appartamenti liberi nel milanese da mettere a disposizione per l’accoglienza dei profughi ucraini, in modo gratuito o a seguito di contratti di affitto a costi contenuti. Per aderire si può mandare una mail ad abitare@ilmelogranonet.it.   

La cooperativa intende inoltre stimolare la rete di famiglie che impiegano donne ucraine in ruoli di assistenza agli anziani, per verificare la loro disponibilità ad accogliere uno o più famigliari in fuga dalle zone di guerra e in cerca di collocazione. Questa iniziativa oltre a dare una risposta all’emergenza, contribuirebbe alla serenità delle donne impiegate in ruoli molto impegnativi sotto il profilo emotivo e psicologico.Sempre per le donne ucraine già residenti e occupate in lavori di cura, la cooperativa mette a disposizione servizi di assistenza e gestione dei figli minori provenienti dalle zone di guerra in modo da permettere alle mamme di proseguire il proprio lavoro e di garantire ai bambini con scarsa conoscenza della lingua italiana di vivere momenti di socialità con altri bambini in ambienti protetti gestiti dalla cooperativa e affiancati da educatori professionali. Le attività proposte saranno finalizzate a momenti ludici ricreativi e scambio interculturale con bambini della stessa e di altre nazionalità. 

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