Area B, Micheli con Sala, FdI non ci sta e scende in piazza

Il cartello che segnala Area B in via Rubattino

Domenica 16 presidio in centro di Fratelli d’Italia per raccogliere firme contro i divieti.

L’appuntamento è per domenica 16 ottobre in Largo Carabinieri d’Italia, davanti al Verdi. Dalle 9.30 e per tutta la mattinata il circolo locale di Fratelli d’Italia sarà presente con un gazebo per raccogliere le firme contro gli ultimi divieti legati ad Area B, quelli che da inizio mese interessano anche i veicoli diesel Euro 5. Anche i meloniani di Segrate dunque si mobilitano, come già fatto dai rappresentanti milanesi e come sta accadendo in tutto l’hinterland.

«Il sindaco Sala non sta risolvendo un problema – spiega il presidente del Circolo segratese, Pietro Ferrari – ma lo sta solo spostando fuori dai confini di Milano. Ma alla fine noi distiamo 13 chilometri dal centro del capoluogo, da un punto di vista ambientale non cambia nulla. C’è solo una totale mancanza di rispetto nei confronti della povera gente, di chi non può permettersi di cambiare l’auto in questo momento delicato, peraltro senza che venga implementata l’offerta di mezzi pubblici di collegamento tra Segrate e Milano. E’ vero che si era deciso da tempo, anche se a livello di comunicazione non si è lavorato bene, ma c’è stato il Covid, poi la guerra… è uno schiaffo ai tanti cittadini alle prese con difficoltà economiche».

Un j’accuse in piena regola, che boccia nel merito una decisione che in tanti hanno definito intempestiva. Sala ha tirato dritto, in polemica con Regione Lombardia, Aci e addirittura, per motivi opposti, con i Verdi che della sua coalizione fanno parte: nessun rinvio. Al suo fianco si è schierato il sindaco Paolo Micheli, a suo modo, con il canonico post su Facebook. Stavolta, però, il suo plauso a Sala nel nome della “tutela della salute dei nostri bambini, anziani e malati che soffrono senza fiatare (ed è proprio il caso di dirlo) per l’aria irrespirabile” non ha incontrato il favore della “sua” platea social, per usare un eufemismo. Tanti i commenti, oltre cento; quasi tutti negativi, con quel “radical chic” che rimbomba da più parti.

«Con la demagogia non si governa – attacca Ferrari, che annuncia una protesta nei confronti della posizione assunta da Micheli su Area B in occasione dell’evento di domenica – bisogna stare attenti al territorio. Il rischio di diventare un’autorimessa di Milano (il primo a lanciare l’allarme è stato il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, ndr) è concreto e va evitato. Segrate non deve essere una succursale del capoluogo e non dobbiamo essere succubi di Sala, questo è un errore» La strada sembra tracciata, da Milano non arrivano accenni di retromarcia, ma la protesta monta. Anche a Segrate.

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