Poche corse e costi logistici alti, Cityscoot saluta Segrate

Il Sindaco Micheli in sella a uno scooter elettrico quando fu inaugurato il servizio

Il servizio di scooter-sharing attivato in città nel 2021 sarà sospeso a partire dal 24 ottobre

Una mail nella quale si comunica agli utenti segratesi che il servizio di Cityscoot dal 24 ottobre non comprenderà più la nostra città, con tanto di bonus di 15 euro da utilizzare a Milano e altrove, ma non qui. È finita così, in maniera improvvisa, l’esperienza degli scooter elettrici bianchi e blu per le strade di Segrate.

Un viaggio iniziato il 7 maggio 2021, che nei primi mesi di sperimentazione aveva riscosso un successo tale da spingere la società di sharing a rimpolpare la flotta segratese passando dagli iniziali 60 mezzi a un totale di 130 circa. Eppure, esaurito l’effetto novità, le cose sono cambiate radicalmente.

“Ci teniamo a ringraziare il Comune per la collaborazione su questo progetto – ha spiegato al Giornale di Segrate Gianni Galluccio, Country Manager di Cityscoot Italia – ma al termine del test, i dati raccolti hanno purtroppo evidenziato dei numeri negativi condizionati soprattutto dai costi logistici per mantenere il servizio, con un numero di corse non così consistente da rendere profittevole la nostra presenza”. Una scelta legata alla sostenibilità dell’operazione, insomma.

«Siamo rimasti sorpresi e amareggiati per la scelta di avvisare prima i cittadini con quella mail e poi l’amministrazione», mette a referto il vicesindaco e assessore alla Mobilità Francesco Di Chio. In realtà, l’azienda sostiene che ci sia stato un precedente confronto nel quale aveva “già manifestato la necessità di chiudere il servizio”. Il Comune ha comunque convocato un incontro urgente per chiarimenti di sorta e non solo. «Vogliamo capire se esiste la possibilità di definire una serie di zone più interessanti– spiegaDiChio – e,magari anche con un supporto da parte nostra, confermare in parte il servizio. Ad esempio, a Milano2 funziona meglio che altrove. Vogliamo cercare di dare risposta al disagio di coloro che usano i mezzi e non potranno più farlo, in attesa di procedere a una nuova gara per coinvolgere altri operatori interessati».

Ma la… resa di Cityscoot rischia di scoraggiare gli altri protagonisti del settore dal puntare su Segrate? «Sì, può essere – ammette il vicesindaco – per questo potremmo immaginare un servizio più limitato, sulla base dei dati del monitoraggio che chiederemo a Cityscoot». Ma lo sharing a Segrate non decolla, poco da fare. «Pur essendo un buon contesto in cui operare e gli utenti siano soddisfatti – conferma Galluccio – le realtà piccole faticano ancora ad avere servizi in sharing. Anche alla luce dell’impegno del nostro Paese per la transizione ecologica e grazie ai fondi istituiti dal governo per la decarbonizzazione dei trasporti, sarebbe auspicabile per il futuro un sostegno rivolto anche alle aree non metropolitane».

Anche le auto elettriche in condivisione, nonostante non ci siano stati segnali di interruzione del servizio, latitano ormai da mesi dagli stalli davanti al Comune. E per Di Chio la soluzione non può che arrivare dal capoluogo. «Bisogna che Milano ragioni a livello di Città metropolitana quando stipula accordi con gli operatori – dice – è l’unico modo per il quale possa aver senso per loro allargare i propri confini all’hinterland. E in tempi di Area B potrebbe avere molto senso». Ma finora Sala, da quell’orecchio, si è dimostrato sordo.

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