Il 20enne segratese Luca Sito campione a Espoo, in Finlandia, con la staffetta azzurra 4X400
Un passato da calciatore, di quelli che stanno in fascia e fanno su e giù, poi la scelta della pista d’atletica e… un’uscita dai blocchi imperiosa a dir poco. Luca Sito, fresca medaglia d’oro agli Europei Under23 nella staffetta 4X400 a Espoo in Finlandia, è un inno al talento, con quell’ascesa fulminea che è partita da Segrate, da San Felice per la precisione. Ora il 20enne vive tra il quartiere e il centro di Milano, ma infanzia e giovinezza sono “sanfelicine” in tutto e per tutto.
Luca Sito, dal calcio all’atletica leggera
Dicevamo del pallone, prima passione. «Sì, fino al 2020 giocavo a calcio – racconta – ma a un certo punto quel mondo, quello dei campionati di provincia, mi è stato stretto, lo trovavo troppo stressante. Così, ho deciso di provare l’atletica leggera e, dopo un primo test sui 60 metri che ha evidenziato delle potenzialità, ho deciso di insistere». Sito, classe 2003, ha scalato in fretta le gerarchie della pista azzurra e, dopo l’esordio con l’Atletica Meneghina, storica realtà milanese, ha scelto di spostarsi a San Donato, sotto la guida del vate Antonio Cecconi. Dopo il primo alloro nazionale di categoria e la partecipazione al Mondiale Under20, il passaggio a Giussano, dove ora si allena in ottima compagnia.
In pista con Elena Bellò, Vladimir Aceti e Filippo Tortu
«Il gruppo con il quale lavoro è bellissimo – afferma – peraltro, oltre ai professionisti che mi seguono, dagli allenatori ai fisioterapisti, ho la fortuna di lavorare insieme ad atleti importanti, olimpionici come Elena Bellò (800 e 1.500 metri, ndr) e il quattrocentista Vladimir Aceti, con il quale ho un rapporto speciale, è quasi un fratello maggiore». A Giussano bazzica anche un certo Filippo Tortu… «Sì, lui si allena da solo, ma è un ragazzo solare, amico di tutti». In tre anni, dal calcio all’atletica di livello assoluto: un viaggio breve ma intenso, che lascia intravedere traguardi luminosi.
Obiettivo gli Europei assoluti di Roma, sognando i Giochi di Parigi
«Ai Campionati europei Under23 ero il più giovane – spiega Sito – ma ho sfiorato anche la finale individuale, restando fuori per soli 4 centesimi. Tra due anni potrò affrontare la kermesse continentale di categoria non più da matricola e sono curioso di vedere come andrà. Ma prima c’è tanto altro. Nel 2024 ci sono gli Europei assoluti di atletica a Roma e l’obiettivo è quello di crescere abbastanza per essere convocato, con un sogno olimpico che non sarebbe a quel punto utopia. Sarebbe un’esperienza incredibile, lavorerò sodo per esserce a Parigi». E di lavoro alle spalle ce n’è tanto, nonostante un talento cristallino: otto allenamenti a settimana, sei giorni su sette, d’inverno anche due doppi, mattina e sera; lo scarico nei pressi delle gare, ma il ritmo è incalzante. Fatica e nobiltà, l’atletica è questo. E in particolare lo sono i 400 metri, “il giro della morte”, sacrificio puro e gloria.
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