Gli immobili confiscati alla mafia nel 2015 saranno demoliti: impossibile ristrutturarli, con i fondi PNRR sorgerà una nuova struttura, da affidare a un ente del terzo settore, che potrà accogliere fino a cinque famiglie
Gli edifici abbandonati di via Gramsci 13 saranno demoliti e al loro posto sorgerà una casa per l’accoglienza temporanea di famiglie in situazione di difficoltà. «Sarà una struttura veloce da costruire e a basso impatto ambientale, capace di ospitare fino a cinque nuclei famigliari anche numerosi con spazi comuni di socialità e condivisione», ha detto il sindaco, annunciando a fine agosto di aver incaricato un professionista per la progettazione dopo l’esito di una perizia statica sugli immobili che ha escluso la possibilità di ristrutturarli.
Si tratta di una villetta, di un laboratorio e di un garage nel cuore del centro cittadino, all’altezza di via De Amicis. Un lotto disabitato da lunghissimi anni e assegnato al Comune di Segrate nel 2015 dal Tribunale di Milano come bene confiscato alla criminalità organizzata da destinare a scopo sociale. Ci sono voluti quasi dieci anni per trovargli un futuro, dopo infinite segnalazioni dei residenti per il pessimo stato dell’area. Tante le ipotesi ventilate negli anni dalla giunta Micheli, da alloggi per il “dopo di noi” fino all’idea di realizzare sul terreno un parco pubblico intitolato alle vittime della mafia da “aprire” verso il vicino mulino. La svolta è infine arrivata lo scorso anno, quando il Distretto sociale Milano Est, di cui fa parte Segrate, ha avuto accesso a un bando PNRR da 700mila euro che permetterà la costruzione della nuova struttura coprendo anche per tre anni i costi della gestione sociale che sarà affidata tramite bando del Comune di Segrate a un ente del terzo settore, che dovrà occuparsi anche dell’accompagnamento delle famiglie verso nuove situazioni di autonomia.
«Contiamo nei prossimi mesi di restituire alla città un luogo rimasto per troppo tempo degradato che confidiamo possa diventare un simbolo di accoglienza e inclusione», ha commentato il sindaco. Nessun dettaglio sui tempi al momento, anche se l’obiettivo, sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Guido Bellatorre al Giornale di Segrate, è partire con il progetto a inizio 2024 visti anche i tempi stretti imposti dal finanziamento europeo. Il Comune aumenta così il portafoglio di immobili dedicati all’emergenza abitativa, che a breve includerà anche la villetta nella zona Nord di Rovagnasco confiscata anch’essa alla criminalità organizzata e assegnata all’Ente nel 2007. Con una delibera dello scorso 26 gennaio la giunta ha infatti varato una nuova destinazione d’uso per la struttura – un edificio su tre piani con giardino e autorimessa – che era stata inaugurata il 29 novembre 2010 alla presenza dell’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni e ha finora ospitato una comunità di accoglienza per mamme e minori gestita da una Onlus. L’immobile era stato concesso all’associazione dall’amministrazione Alessandrini e l’affidamento era stato rinnovato poi dall’attuale giunta nel 2015 e nel 2019. Alla scadenza del contratto, lo scorso maggio, l’amministrazione ha però deciso di destinare l’immobile a un progetto dedicato alle esigenze abitative temporanee nell’ambito del Distretto sociale Milano Est.
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