Milano2, nessuno pulisce intorno al Laghetto? Ci pensano tre residenti

residenti spazziniDa sinistra, Stefano Gamboni, Gianfranco D’Amato e Claudio Alessandrini raccolgono foglie sulle sponde del Lago dei Cigni

Armati di scope e sacchi hanno ripulito tutta una zona invasa da foglie e immondizia. “Tutti parlano, ma nessuno fa nulla”

Stanchi di vedere la sporcizia aumentare di giorno in giorno sulle sponde del Laghetto di Milano2, tre residenti del quartiere hanno deciso di passare dalle lamentele… ai fatti.

Giovedì 8 febbraio Gianfranco D’Amato, Stefano Gamboni e Claudio Alessandrini si sono armati di scope, palette e tanta buona volontà e hanno iniziato a ripulire una parte della zona pedonale che si affaccia sullo specchio d’acqua. In poche ore hanno riempito 20 sacchi dell’immondizia “con foglie marce e una quantità impressionante di rifiuti di ogni tipo nascosti sotto le foglie” portati poi in discarica.

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«Visto che chi dovrebbe farlo non lo fa, abbiamo deciso di metterci noi in azione – spiega Gianfranco D’Amato con una nota di amarezza. Su questo tema si discute molto ma, come vediamo, in realtà non accade niente».

Da tempo i residenti lamentano il degrado di tutta la zona intorno al Lago dei Cigni e la situazione del laghetto stesso, invaso dalle alghe e senza vita. «Sappiamo bene che si tratta di un’area privata – spiega Claudio Alessandrini, che è anche delegato in Comprensorio – visto che tutta la zona intorno al lago, il lago stesso e gli edifici prospicienti appartengono al fondo americano Apollo gestito da Kryalos (che ha rilevato gli immobili da Enpam nel 2021 ndr). Con loro si è stabilito un dialogo, ma purtroppo le loro azioni sono molto limitate e qui la situazione continua a peggiorare». Al momento l’unico segnale concreto di intervento è stata la sostituzione delle panchine ammalorate, in linea con quello che è stato fatto due anni fa in tutto il resto del quartiere.

«E’ davvero un peccato che questo luogo iconico per Milano2 e per Segrate venga lasciato così, all’incuria – commenta Stefano Gamboni. Oltre all’aspetto estetico è da considerare anche l’argomento sicurezza – aggiunge. Ci sono buche pericolose in diversi punti perchè mancano i sanpietrini, e tutte queste foglie ammucchiate che abbiamo rimosso avrebbero potuto far scivolare qualcuno…»

I… tre moschettieri con la ramazza hanno cambiato faccia a una sponda del laghetto (vedi sotto il prima e il dopo), ma ovviamente tanto c’è ancora da fare. «Il nostro vuole essere un gesto dimostrativo e di sensibilizzazione un po’ per tutti – spiega D’Amato. Noi ci mettiamo la faccia e le braccia, speriamo che serva a smuovere un po’ le cose e a richiamare alla concretezza».

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