Europee, le preferenze dei candidati a Segrate: il sindaco Micheli terzo dietro a Meloni e Strada

Quali sono stati i candidati più votati a Segrate alle elezioni europee? Oltre a barrare il simbolo dei partiti, gli elettori avevano la possibilità di indicare fino a tre preferenze, rispettando l’alternanza di genere uomo donna, scrivendo i nomi dei candidati sulla scheda grigia consegnata al seggio. Ecco come è andata.

Per il sindaco Micheli (non eletto) 724 preferenze a Segrate

Il sindaco di Segrate non volerà a Bruxelles. È questo uno dei dati più rilevanti in chiave segratese del voto europeo del 8 e 9 giugno, che ha visto anche in città la sfida a due tra Fratelli d’Italia e Partito democratico. La lista Stati Uniti d’Europa, nella quale era candidato il primo cittadino, non ha infatti superato la soglia di sbarramento del 4% a livello nazionale per partecipare all’assegnazione dei seggi dell’europarlamento. Paolo Micheli ha raccolto in totale 1.948 preferenze, classificandosi decimo per la Circoscrizione Italia Nord Occidentale nella lista guidata, anche in termini di preferenze, da Matteo Renzi ed Emma Bonino.

La premier fa il pieno di preferenze, quasi mille voti per Cecilia Strada

Il sindaco Paolo Micheli, che correva da indipendente nella formazione guidata da Italia Viva e +Europa, ha raccolto a Segrate 724 preferenze, arrivando così sull’ultimo gradino del podio nella classifica dei nomi scritti sulle schede dagli elettori segratesi. A guidare per distacco la speciale graduatoria è la premier Giorgia Meloni, che anche a Segrate fa il pieno di voti con 1.986 preferenze. Dietro di lei Cecilia Strada, del Pd, con 942 voti nelle 28 sezioni elettorali cittadine.

Il sindaco Micheli si deve accontentare, come dicevamo, del terzo posto davanti al “collega” Giorgio Gori, ex sindaco di Bergamo e recordman di preferenze in Lombardia: per lui 550 voti anche a Segrate. Scendendo in classifica, due esponenti del centrodestra: al quinto posto c’è il generale Roberto Vannacci, 404 preferenze, poi il leader di Forza Italia Antonio Tajani (393).

Restando nella top ten c’è poi Ilaria Salis, con 361 preferenze, seguita da un tris di nomi del Partito democratico: Alessandro Zan, paladino dei diritti civili, con 346, seguito dall’assessore milanese Pierfrancesco Maran, 290, e Irene Tinagli, 287. A chiudere la classifica dei primi dieci Matteo Renzi (285), poi Mario Mantovani (265), Emma Bonino (252) e Carlo Fidanza (246). Sopra le 200 preferenze anche Silvia Sardone (221) e Letizia Moratti (207). Tra i big, chiude la classifica Carlo Calenda fermo a 122 preferenze superato di pochi voti dall’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano (127).

Micheli: «Speravo in un risultato migliore, è stata una battaglia giusta»

«Ho intrapreso con entusiasmo questa campagna elettorale sostenendo la lista degli Stati Uniti d’Europa che mi ha candidato, speravo ovviamente in un risultato migliore ma è stata comunque una bella esperienza che mi mancava, un incontro con tanta gente dopo la campagna del 2020 condizionata dalle restrizioni Covid – ha commentato il sindaco Paolo Micheli alla conclusione delle operazioni di scrutinio – è stata una battaglia giusta e il bel risultato segratese ottenuto dalla lista Stati Uniti d’Europa, ma in generale da tutti i partiti che compongono la maggioranza di centrosinistra a partire dal Pd, racconta l’ottimo lavoro che stiamo facendo nella nostra città».

Il sindaco Paolo Micheli durante il voto

 

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