Lavoro, seicento firme contro il jobs act. Spi-Cgil rilancia: volata per il referendum

Sopra, un'assemblea della Lega Spi Cgil di Segrate al Centro pensionati Segrate di via Amendola (Archivio)

Seicento firme raccolte in un mese, dal 25 Aprile data scelta per dare il là al progetto. Con l’intenzione di accelerare nelle prossime settimane anche tornando nei mercati, in questi giorni presidiati dai candidati alle elezioni europee. Lunedì pomeriggio il sindacato Spi-Cgil territoriale, che riunisce Segrate, Pioltello e Vimodrone, ha fatto il punto sulla campagna per il referendum sul lavoro che a livello nazionale ha già superato quota 200mila sottoscrizioni arrivando così a circa metà dell’obiettivo di mezzo milione necessario per la richiesta di consultazione popolare.

Le firme entro giugno

L’occasione è stata l’assemblea locale degli iscritti, che si è svolta al CPS di Rovagnasco. Un momento per pianificare nuove iniziative e per discutere del tema referendario, il lavoro, con i suoi quattro quesiti che, tra l’altro, mirano a smontare il “Job Acts” renziano del 2014.  «La partecipazione è stata buona così come molte sono le adesioni alla campagna Per il lavoro ci metto la firma – dice Angelo Golin, presidente della Lega Spi-Cgil di Segrate – vorremmo chiudere entro giugno la raccolta di firme che saranno verificate e depositate anche grazie all’aiuto dei consiglieri comunali Berselli e Radaelli che ci stanno aiutando con l’autenticazione».

I quattro quesiti referendari

Quattro, dicevamo, le proposte di quesiti referendari. La prima riguarda il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa, cancellando le norme del Jobs Act. Il secondo chiede di innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi per i lavoratori di imprese con meno di quindici dipendenti, eliminando il tetto massimo di risarcimento affinché sia il giudice a stabilirlo. Il terzo quesito chiede di cancellare la liberalizzazione dei contratti a termine per limitare l’utilizzo a causali specifiche e temporanee. Il quarto e ultimo tema è la sicurezza sul lavoro, con la proposta di cancellare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e nel subappalto in caso di infortunio e malattia professionale del lavoratore.

 

About the Author

Federico Viganò
Laureato in comunicazione alla Statale di Milano e giornalista dal 2007, ho scritto e fatto “cucina redazionale” per periodici locali e nazionali. Sono appassionato di informazione locale, editing, grafica e ciclismo su strada, anche se vado più veloce sulla tastiera che sui pedali. Ho ideato e dirigo il Giornale di Segrate.

Be the first to comment on "Lavoro, seicento firme contro il jobs act. Spi-Cgil rilancia: volata per il referendum"

Rispondi