Cristoforo Basso, il “Soldini” della pagaia lancia la sua impresa in solitaria sul SUP

Sopra, Cristoforo Basso sul SUP durante una delle sue imprese. L'acronimo SUP sta per stand up paddle ed è una variante del surf in cui si sta in piedi su una tavola utilizzando una pagaia per muoversi

Il segratese percorrerà sulla sua tavola il fiume Vjosa, in Albania, l’ultimo corso d’acqua selvaggio d’Europa. Spirito di avventura, ma anche amore per la natura e solidarietà

Un uomo e un fiume, da soli. Un viaggio che è avventura ma anche simbiosi, che racconta di natura da difendere, di passione pura, di solidarietà. C’è tutto questo e molto di più nell’impresa che si accinge ad affrontare Cristoforo Basso, socio dell’Idroscalo Club e pioniere delle solitarie in SUP, la tavola gonfiabile sulla quale ci si muove pagaiando. La partenza è fissata per la prima decade di agosto: destinazione Permet, cittadina albanese che affaccia sul fiume Vjosa, l’ultimo corso d’acqua selvaggio d’Europa.

«Nasce in Grecia e presenta una sola diga – spiega Basso – poi per 200 chilometri scorre senza argini e sponde precostituite, libero insomma. Un fiume completamente diverso e avevo bisogno di una sfida così: il Vjosa per chi è amante di questi paesaggi è un po’ quello che il K2 è per gli alpinisti». È soprannominato il fiume delle donne, perché durante l’ultima battaglia per salvaguardarlo sono state proprio loro a piazzarsi davanti alle ruspe che il governo albanese aveva  inviato per industrializzarlo. Proprio al termine di quella protesta, circa un anno fa, il Vjosa è diventato il primo parco fluviale d’Europa.

«Mi piacerebbe essere il Soldini di questo sport»

Basso lo percorrerà per 180 chilometri, senza lasciare nulla al caso, con un piano preciso e una tavola ideata ad hoc, grazie all’intervento degli sponsor che sostengono il suo progetto. «Il viaggio dovrebbe durare dagli otto ai dieci giorni – racconta – restando sul SUP dalla mattina alla sera, con 7-8 ore di pagaiata attiva ogni giorno. Sulla punta della tavola ho predisposto delle “borse” stagne dove sistemare vestiti, cibo liofilizzato e la tenda nella quale dormirò; mentre nella parte posteriore terrò tutto il resto, ciò che si può bagnare insomma. Ho montato anche un piccolo pannello solare che servirà a ricaricare lo smartphone e gli altri supporti elettronici». Già, perché il viaggio verrà documentato nel dettaglio, con contributi da pubblicare online e condividere con gli sponsor. Tema per nulla secondario, l’acqua potabile. «Ho una tanica che può durare tre giorni – spiega Basso – quindi devo programmare la discesa in modo tale da prevedere soste all’altezza di villaggi sul fiume per poterla riempire. Per questo ho predisposto un cartello tradotto in albanese per spiegare cosa sto facendo e chiedere aiuto, una sorta di “vengo in pace”…». Sorride Basso, non sta nella pelle. Perché quando sono lui e il fiume, vicini e soli, tutto è perfetto.

«Il SUP lo pratico da una decina d’anni – dice – ma in un momento complicato della mia vita ho voluto aggrapparmi a qualcosa che mi facesse stare bene. E allora ho affrontato il Po, la mia prima solitaria. Lì ho avuto un’illuminazione, ho capito che volevo che qulla parte della mia vita fosse qualcosa di più di un hobby. Ho trovato degli sponsor che hanno condiviso il mio obiettivo, quello di lanciare un nuovo modo di vedere questo sport, e l’anno scorso ho percorso il Tevere». Siamo al terzo fiume per il Soldini del SUP, sulle tracce delle imprese di chi in un altro contesto, la barca a vela, ha cambiato il paradigma. «Sì, mi piacerebbe essere considerato così – confessa Basso – voglio provare a coinvolgere sempre più persone, con l’obiettivo di tutelare le meraviglie del nostro pianeta».

La presentazione del progetto al bar “Ventidue” di Segrate

L’amore per la natura è centrale, ma c’è anche uno scopo umanitario nelle avventure di Basso, l’ultima delle quali è stata presentata a Segrate, città nella quale vive, con una serata al “Ventidue” di via Roma giusto mercoledì 29 maggio. «Durante un viaggio in Tunisia ho incontrato il titolare di un tour operator che organizza escursioni in sella a moto da enduro – rivela – e mi ha raccontato che ai suoi viaggi univa una raccolta fondi per un ospedale del posto. Da qui ho avuto l’idea di fare altrettanto: fino al giorno prima di partire raccoglieremo risorse per due villaggi che affacciano sul Vjosa, per portare lì generi di prima necessità». Il Comune di Segrate, anche per questo, ha concesso il patrocinio all’impresa di Basso, che nella Festa cittadina di settembre esporrà la sua avventura. Stavolta tra la gente e all’asciutto, ma con il pensiero che correrà al suo fiume, ai loro momenti insieme, c’è da giurarci.

 

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