Aumentano i servizi, ma dopo il Covid organico dimezzato per i “camici bianchi” che assistono i pazienti. «È un’esperienza che arricchisce», dice una storica socia
AVO Segrate risponde presente alla chiamata di ASST Melegnano Martesana. E cerca nuovi volontari per continuare ad aiutare i pazienti del territorio così come fa da quasi quarant’anni. L’associazione con sede al centro civico di Milano2 infatti non solo non si ferma, ma aumenta il proprio raggio d’azione. Dopo il San Raffaele, presidiato da sempre, e la RSA San Rocco di Segrate, i “camici bianchi” di AVO sono infatti approdati anche alla Casa di Comunità di Pioltello. In questo caso l’incarico dei volontari è di orientare gli utenti del centro sanitario non facilissimo da “esplorare” per chi magari ci si reca per la prima volta. Lo storico gruppo cresciuto attorno all’ospedale di via Olgettina ha detto “sì” anche a questa sperimentazione, consapevole dell’utilità di un punto di riferimento all’interno dei luoghi sanitari popolati spesso da persone fragili. Ora però servono forze fresche per far fronte a tutti gli impegni.
L’occasione per cercare nuove leve è stata la Festa cittadina di Segrate, dove AVO Segrate ha allestito un banchetto informativo alla presenza di alcune volontarie tra cui Gabriella Maffioli. «Siamo 160 volontari, ma prima del Covid eravamo oltre 350 – dice – siamo rientrati nei reparti appena possibile, ma la diminuzione dell’organico si fa sentire». Quale impegno è richiesto? «Una disponibilità di 2-3 ore settimanali prestate con continuità – prosegue Maffioli mentre al gazebo arriva anche la storica presidente Clotilde Camerata, ruolo ricoperto oggi da Monica Sorgoni – in termini di tempo non è troppo gravoso, ma il servizio in ospedale può essere impegnativo a livello emotivo».
La funzione principale dei camici bianchi di AVO, che è possibile incontrare anche nell’area accettazione del San Raffaele per “smistare” i pazienti, è infatti quella di ascoltare, fare compagnia, dare supporto morale ai ricoverati. Un ruolo delicato e da interpretare nel modo giusto, con gentilezza, misurando le parole e sapendo leggere anche gli sguardi se necessario. «Sono volontaria da quando ancora lavoravo – continua Gabriella, oggi pensionata – ci si confronta con il dolore ma è un’esperienza che restituisce tanto: impari a relativizzare i tuoi problemi quotidiani, ti senti utile. E hai da AVO Segrate tutto il supporto che serve».
Per diventare volontario si deve seguire un corso specifico. Una formazione che accompagna gli operatori durante tutta la loro “carriera”. Per candidarsi inviare una mail all’indirizzo avosegrate.segreteria@gmail.com o telefonare allo 02-26433747 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30.
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