Alzheimer, aperto al Verdi il Centro d’incontro. Pazienti e famiglie meno soli

L’inaugurazione del Centro di incontro. Con gli assessori Bellatorre e Bianco (seduti a destra), i rappresentanti di Fondazione di Comunità Milano, SPI Cgil Milano e Lombardia e Atelier della mente

Il servizio è rivolto a chi affronta le prime fasi della patologia.

Apre il Centro di incontro per le persone nelle prime fasi di decadimento cognitivo e le loro famiglie. Ha celebrato così, il Comune di Segrate, la Giornata mondiale dell’Alzheimer del 21 settembre. La presentazione del nuovo servizio – così come anticipato dal Giornale di Segrate – si è tenuta al Verdi che sarà la sede delle attività del progetto realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano e Spi Cgil Milano e Lombardia.

Il Centro di incontro di Segrate, progettato da Atelier della mente su un modello olandese già sperimentato dall’associazione a Milano, vuole essere una risposta di prevenzione, da mettere in campo agli esordi della patologia per rallentarne i sintomi oltre a informare e formare i parenti sulla gestione della demenza e dei suoi effetti. La sperimentazione segratese avrà una durata di 24 mesi, ha spiegato la presidente di Atelier della mente Leonora Chiavari, e i beneficiari saranno cinquanta persone con i loro caregiver. “Il Centro d’incontro sarà un luogo aperto, accessibile, non medicalizzato, rivolto alle fasi iniziali e moderate della malattia – è stato spiegato nella presentazione – e integrerà in uno stesso spazio fisico le attività di stimolazione, socializzazione e supporto emotivo e pratico”.

«Questo luogo d’incontro risponde al crescente bisogno di sostegno delle persone affette da Alzheimer e altre forme di demenza e dei loro familiari – ha commentato Barbara Bianco, assessore alla Salute del Comune di Segrate – offrendo loro ore di stimolazione cognitiva, attività motoria, attività ludiche e soprattutto ore di sollievo, perché questa malattia colpisce duramente oltre ai pazienti anche chi li assiste».

«Come rappresentanti del sindacato pensionati siamo consapevoli dell’importanza di un servizio come questo – ha sottolineato Federica Trapletti della segreteria SPI Cgil Lombardia – l’età media aumenta, il numero di patologie cresce e spesso l’onere della cura ricade interamente sulle famiglie. Per non parlare di tutti quei casi in cui le persone, spesso anziane, sono sole. Il sistema sanitario in Lombardia è gravemente carente dei servizi che sarebbero essenziali».

Per garantire l’accesso al servizio a tutti, è in via di definizione un protocollo tra le parti per definire i criteri e i contributi economici che il Comune metterà a disposizione degli utenti sulla base di specifiche fasce ISEE. Per informazioni c’è il numero 348.0407037.

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