Il Golfo agricolo ora è pubblico: «20 mq di verde in più per ogni segratese»

Il Golfo agricolo di Segrate, nella porzione tra Milano2 e Rovagnasco, ha un’estensione di 70 ettari, pari a cento campi da calcio

L’equivalente di cento campi da calcio, che domenica 13 ottobre saranno consegnati ufficialmente ai segratesi. Ha usato questa immagine, il sindaco Micheli, per descrivere la dimensione dell’operazione che ha portato all’acquisizione a patrimonio pubblico del Golfo agricolo di Segrate. In numeri sono 70 ettari, pari a 700mila mq tra Milano2 e Rovagnasco. Ovvero – mette a referto via 1° Maggio – la più grande area mai ceduta da un privato a un ente locale. Quel privato è 2C Sviluppo Immobiliare, azienda con sede a Pioltello, che lunedì ha illustrato in municipio con il primo cittadino il percorso che ha portato al trasferimento della proprietà dell’immensa area verde ai cittadini di Segrate e l’iniziativa che si svolgerà domenica 13 ottobre per celebrare il risultato, a suo modo storico, con il volo di quattro mongolfiere sopra il Golfo agricolo. Andiamo per ordine.

La parte principale del Golfo agricolo, proprietà di privati, negli scorsi mesi è stata riscattata da 2C Sviluppo Immobiliare per poi esser ceduta al Comune nell’ambito di una più ampia operazione di perequazione immobiliare partita dalla rigenerazione dell’ex Cise di Redecesio, abbandonato da oltre 25 anni, dove sorgerà un data center sviluppato da Cyrus One, tra gli operatori leader a livello mondiale. Un puzzle complesso, che ha portato a quello che sembrava un esito impensabile e cioè la proprietà pubblica dei terreni che per vent’anni sono stati al centro di una disputa prima politica e poi giudiziaria sfociata nell’annullamento del Pgt dell’amministrazione Alessandrini che prevedeva una massiccia edificazione sul comparto. Una sentenza seguita da una lunga coda di cause legali della proprietà nei confronti del Comune, ora chiuse con la cessione dell’area a 2C e poi alla città di Segrate.

Da sinistra Giovanni Cassinelli, amministratore delegato di 2C Sviluppo Immobilare, e il sindaco Micheli

«La nostra vittoria su una possibile distruzione ambientale non è stata solo un atto di coraggio, ma anche la conclusione di un viaggio lungo e difficile durato oltre 20 anni, segnato da notti insonni e da sacrifici – commenta il sindaco Paolo Micheli – vanno ricordati tutti i protagonisti di questa bella storia di tutela del territorio: il comitato “Salviamo il Golfo Agricolo”, Legambiente, WWF e tutti i segratesi ma anche chi in Consiglio comunale si era battuto contro la visione del Centrodestra che vedeva come ineluttabile l’avanzata di Milano e la trasformazione di Segrate in ennesima periferia del capoluogo con l’edificazione di tutte le aree verdi rimaste».

«Da oggi i segratesi hanno 20 metri quadrati di verde a testa in più, in totale 70, pensate che a Milano sono 14 – ha sottolineato Giovanni Cassinelli, amministratore delegato di 2C Sviluppo Immobiliare società già protagonista in città con la realizzazione del Padel Zenter di Ibrahimovic – questa acquisizione non era dovuta né scontata, in questi anni abbiamo lavorato di concerto con l’amministrazione comunale per fare in modo che l’operazione del data center a Redecesio portasse un impatto positivo anche in termini di benefici ambientali e sociali e così è nata l’idea di legare il progetto all’obiettivo di far diventare patrimonio pubblico il Golfo agricolo. Siamo orgogliosi di questo risultato che è per noi la dimostrazione concreta del valore che vorremmo portare sui territori quando compiamo operazioni di rigenerazione urbana».

E ora? «Il futuro del Golfo agricolo lo scriveranno i segratesi – ha detto il sindaco rispondendo al Giornale di Segrate – io vorrei che l’area conservasse la sua vocazione agricola, chiederemo ai cittadini che ne pensano già da questa domenica, per ora ho affidato all’assessore al Verde Alessandro Pignataro una pianificazione nell’immediato. Certamente un’area così grande non può essere un parco interamente attrezzato ma deve essere fruibile dai cittadini, magari riattivando quei camminamenti anticamente già presenti. Vorrei inoltre che in qualche modo sia ricordata all’interno del Golfo la famiglia Capponi, storici proprietari dei terreni». Il sindaco ha inoltre dato un’anticipazione rispetto al destino delle restanti aree ancora private, quelle a Nord tra Rovagnasco e Vimodrone. «Il percorso per la tutela del Golfo agricolo non è finito, lavoreremo per valutare la possibilità di un’acquisizione futura».

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