Christian Cervi di Cebarsegrate scatta la fotografia del mercato immobiliare a Segrate nel 2024. «Il prolungamento della M4 volano per l’interesse verso la città»
L’arrivo della metropolitana e la crescente attrattiva di Segrate per chi si sposta da Milano sono i motori di un mercato immobiliare che, nel 2024, si conferma vivace e in crescita. «Il 2024 sarà un anno positivo», sintetizza Christian Cervi, titolare di Cebarsegrate, storica agenzia con sede in via Roma.
«Oltre al mercato interno alla città, sempre dinamico, continua l’afflusso di famiglie del capoluogo che si allontanano dalla metropoli in cerca di maggiore vivibilità, spazio e sicurezza». Il prolungamento della linea 4 della metropolitana dopo l’arrivo a Linate, con le fermate della “blu” previste a San Felice e presso il futuro comparto Westfield, catalizza l’attenzione dei meneghini anche se l’orizzonte è ancora relativamente lontano, il 2030. «È un volano importante – spiega Cervi – anche se decentrata, la metro sta creando aspettative molto alte anche perché i milanesi sono abituati a spostarsi con mezzi pubblici veloci come appunto la metropolitana. Sarà però essenziale, una volta operative le due nuove fermate della M4 a Segrate, potenziare i collegamenti interni alla città per raggiungerla rapidamente da tutti i quartieri, altrimenti per certe zone resteranno più “convenienti” Lambrate e Cascina Burrona».
«Il prolungamento della “blu” spinge l’interesse delle famiglie “in fuga” dal capoluogo», sottolinea l’esperto
Sul fronte della domanda, l’anno che volge al termine fa mettere a referto la cristallizzazione di tendenze nate con la pandemia, che ha trasformato il modo di abitare. E nonostante l’interesse per terrazzi e giardini si sia ridimensionato rispetto agli anni del Covid, la ricerca di maggiore spazio e vivibilità rimane centrale, tra i milanesi e non solo. «La richiesta di ambienti più ampi è ormai una costante – sottolinea il titolare di Cebarsegrate, che lavora sul territorio da oltre vent’anni – avere quegli 8-9 metri quadrati in più per uno studio o una stanza è una priorità anche perché lo smartworking è diventato una realtà quotidiana per diverse categorie di lavoratori del capoluogo. Il taglio più richiesto a Segrate va dal trilocale in su, fino alle villette, che continuano a esercitare grande appeal in particolare tra i milanesi. L’offerta di appartamenti più piccoli, monolocali o bilocali, è al momento limitata anche se gli investitori sono sempre molto attenti a queste opportunità».
Il dinamismo delle compravendite, secondo la fotografia scattata da Cebarsegrate, riguarda un po’ tutte le frazioni. «Non ci sono aree di Segrate per così dire in sofferenza – afferma l’esperto – il Centro, Redecesio, Lavanderie, Rovagnasco e il Villaggio Ambrosiano sono particolarmente richiesti, ma anche andando verso la zona Sud, a Novegro, è cresciuta l’attenzione grazie all’apertura della fermata della M4 di Linate che è raggiungibile a piedi dal quartiere. Milano2 e San Felice restano poi sempre attrattive grazie alle loro caratteristiche uniche».
Per quanto riguarda i prezzi, Segrate continua a posizionarsi tra i Comuni più cari dell’hinterland milanese. Secondo i dati diffusi dal portale Immobiliare.it, sarebbe infatti al secondo posto dopo Assago e prima di Cernusco sul Naviglio con un prezzo medio di 3.450 euro al metro quadro. «Questo tipo di statistiche è interessante ma vanno analizzate con cura – chiarisce Cervi – in primo luogo i prezzi presi in considerazione sono quelli proposti sul portale, e non è detto che siano poi siano quelli dell’eventuale vendita. Inoltre ogni quartiere, zona, via o addirittura numero civico hanno dinamiche specifiche che influenzano la quotazione». Abbiamo parlato dei milanesi in arrivo, ma i segratesi? «Per chi vende e poi compra restando a Segrate il passaggio è spesso legato al desiderio di una casa più grande – dice il professionista – chi si sposta più lontano, in molti casi verso Est, lo fa sia per cercare alloggi più spaziosi sia per ragioni finanziarie, per ridurre il mutuo o avere liquidità immediata».
Oltre al metrò, un altro progetto promette grandi cambiamenti per l’assetto urbanistico della città, il Chilometro Verde che, secondo l’amministrazione comunale, dovrebbe ridimensionare la Cassanese a strada locale. «Al momento non sta convogliando particolare interesse tra i potenziali compratori, forse perché percepito come ancora “lontano” rispetto alla concretezza del prolungamento del metrò – spiega Cervi – per l’anno prossimo è prevista l’apertura della Cassanese Bis e sarà interessante vedere l’effetto sulla viabilità, ad ogni modo le aree residenziali attorno alla provinciale restano sempre molto appetibili: per i milanesi che vivono in zone della metropoli pesantemente trafficate la Cassanese è una “stradina”…».
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