Sabato 25 gennaio debutta al Teatro Toscanini di Segrate il nuovo spettacolo “Questione di centimetri”, scritto e diretto da Alessandro Bontempi
«Non c’è futuro senza memoria», diceva Primo Levi. Ma stavolta futuro e memoria si incontrano in un presente che Alessandro Bontempi racconta con il consueto tocco di ironia che fa riflettere. Questione di centimetri è il suo nuovo spettacolo, che debutterà in Commenda sabato 25 gennaio 2025, contributo di TeAtrio alle celebrazioni del Giorno della memoria.
Una pièce che si rifà alla vicenda dell’eccidio di Civitella, la strage nazista che costò la vita a 244 persone, commemorata l’anno scorso dal presidente Mattarella. Il lavoro di Bontempi si ispira a quei fatti, ma fa in modo che tutto sembri prossimo, attuale. «Ho scelto un approccio diverso – spiega l’autore, che insieme alla moglie Barbara Stingo gestisce il teatro cittadino – perché molti degli spettacoli sui partigiani seguono ormai un cliché un po’ anacronistico. In “Questione di centimetri” non capisci di che anni si stia parlando, salvo poi renderti conto di essere proiettato ai nostri giorni».
Una pièce a cavallo tra memoria e futuro, con la follia del dividersi. «C’è troppo odio, ora ricerchiamo i nemici: che chance sprecata»
Uno spettacolo forte, con musiche contemporanee, con tante storie vere che si intrecciano, alcune delle quali contributo degli stessi attori, tutti ex allievi della scuola di TeAtrio. Ma ci sono l’oggi e il domani su quel palco, perché le guerre fanno parte del presente per la prima volta da tanto tempo, perché qualcosa è andato storto e l’occasione, usciti dai drammi passati, di creare una società migliore sembra sia stata gettata alle ortiche. C’è questo dietro un testo che indaga la natura che porta con sè la tragedia della Shoah e non solo.
«Oggi ci sono divisioni nette, che trovo stupide – dice Bontempi – e allora mi sono inventato una società divisa per altezza: chi varca il metro e 75 viene considerato “alto” e fa parte della casta che comanda, chi ne resta al di sotto è “basso”, con tanto di indicazione sulla carta d’identità. Durante lo spettacolo leggo l’editto di emanazione delle leggi razziali sostituendo solo la parola “ebrei” con la parola “bassi”». Una storia che racconta le dinamiche che ieri come oggi creano fratture e fazioni.
«È in atto quella che sul palco chiamiamo “fase zero”, l’individuazione del nemico e il processo per dividerci, perché i potenti ci vogliono divisi. C’è troppo odio, troppa smania di giudicare l’altro. Alla fine ci caschiamo un po’ tutti». Domenica c’è stata la prima prova generale dello spettacolo. «Ero curioso di capire se l’idea fosse una genialata o una… e devo dire che sono molto soddisfatto», sorride Bontempi.
Per vedere lo spettacolo
Questione di centimetri, 25 gennaio 2025, Teatro Toscanini: ore 21.00. Qui le prenotazioni
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