Elisabetta Trisolini, dirigente dell’Istituto di Milano2 e Redecesio, ha comunicato che andrà in pensione.
Lo ha annunciato alla festa di fine anno della scuola. Davanti ai bambini e alle famiglie che si preparavano a dare il via ai festeggiamenti alla primaria Rodari di Milano2, la dirigente dell’Istituto Sabin Elisabetta Trisolini ha preso in mano il microfono e ha dichiarato che quella sarebbe stata la sua ultima festa perché da settembre sarebbe andata in pensione. Una notizia che era già nell’aria, ma che ha voluto ufficializzare davanti a tutti i suoi studenti: il 4 giugno alla Rodari, ma già prima alle giornate aperte alle medie e poi a seguire alle feste dell’infanzia e del plesso di Redecesio.
Una storia che giunge dunque alla conclusione dopo 26 anni in cui ha guidato questo grande istituto segratese, a partire dal 1999. «Ventisei anni: un arco di tempo che, detto così, sembra immenso – commenta Trisolini – ma vissuto giorno per giorno, tra studenti, docenti, genitori, è volato via, lasciando segni, emozioni, trasformazioni». Cambiamenti che hanno riguardato ad esempio l’estensione dell’istituto, divenuto via via sempre più grande: «Nel tempo il ruolo del dirigente è diventato sempre più complesso: le singole scuole si sono accorpate e sono diventate progressivamente istituti comprensivi – spiega – con più ordini di scuola. La complessità gestionale è cresciuta enormemente, le scuole sono diventate vere e proprie piccole comunità da coordinare, non solo sul piano didattico, ma anche su quello amministrativo, gestionale e relazionale».
Una complessità difficile, ma la nascita dell’Istituto Comprensivo Sabin nel 2012 ha rappresentato una sfida affascinante: «Seguire i bambini dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado è stata un’opportunità preziosa. Naturalmente per poter portare avanti realtà sempre più complesse ho potuto contare su una comunità scolastica solida e anche sui tanti genitori che in questi anni hanno collaborato con generosità». Dopo 26 anni è tempo di bilanci: «Se oggi guardo indietro, posso dire con sincerità che la scuola è cresciuta moltissimo. Non solo in numeri, ma nella qualità dell’offerta formativa. La nostra missione è sempre stata: “Insieme per la crescita di tutti e di ciascuno”. Abbiamo provato, insieme, a far crescere i singoli e la comunità. Mi auguro che continui a farlo». Fino a settembre resterà al timone, poi si attende la decisione del provveditorato sul suo successore.
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