Commenda, al via la stagione griffata “Teatrio”: prosa, cabaret e tante proposte per i più piccoli

La stagione teatrale si apre con "Nessuno ce la fa", monologo scritto da Bontempi

Due stagioni “forti” e altre due a corredo, un calendario fittissimo e ancora fluido, perché quello di Cascina Commenda «è il teatro di tutti i segratesi, dei cittadini e delle associazioni; è un luogo aperto, disponibile». Questa è la filosofia di Alessandro Bontempi, lui che è tornato alla guida del centro culturale di Rovagnasco – sviluppato attorno al teatro Toscanini – e sabato 19 gennaio salirà sul palco per un nuovo debutto, con la stessa emozione, con quegli occhi pieni di passione, con la sensazione che quello lì, quel teatro, è il suo posto, la sua casa.

SU IL SIPARIO IL 19 GENNAIO CON “NESSUNO CE LA FA!”

In scena andrà “Nessuno ce la fa!”, un musiracconto scritto dallo stesso Bontempi e diretto da Cesare Gallarini; la storia di Nessuno, appunto, Qualunque e Qualsiasi, tre sognatori che devono fare i conti con il “palazzo”, con la burocrazia. Un monologo di un’ora e quaranta minuti, brillante e ricco di quell’ironia che è il filo conduttore scelto da Bontempi anche nell’impostare la stagione della Commenda (qui il programma della stagione di prosa). «Credo sia quello che la gente desidera – spiega – c’è voglia di ridere e di spensieratezza. Ma “Nessuno ce la fa” è un testo che vuole scuotere le coscienze, sottoporre agli spettatori un tema e lasciare che ciascuno sia libero di riflettere ed elaborare un proprio percorso». Mille spettatori da quando, un anno fa, lo spettacolo ha debuttato a Cassina; il cd che comprende i brani, tutti inediti e scritti da Bontempi e arrangiati da Antonio Mesisca e Giovanni La Monica, anche loro sul palco,  ha venduto quasi 300 copie. Un riscontro davvero importante. E per questo esordio al Toscanini nel testo è stato inserita anche una nuova canzone, “La Rivoluzione”. «Mi sono messo al piano e l’ho scritta in una mattina – racconta Bontempi – è una sorta di calendario dell’avvento della rivoluzione, sempre rimandata, una volta perché è Natale, un’altra perché è Pasqua… C’è molta ironia, ma il messaggio è chiaro».

IL RITORNO DI TEATRIO 

Si riparte da qui e dal sorriso, quindi; si riparte per un viaggio che vuole essere nuovo, rispetto all’ultima gestione ma anche al primo capitolo della Commenda griffata Teatrio. Certo, l’impostazione in parte prenderà spunto da quanto fatto 15 anni fa, quando Bontempi… conobbe la Commenda. «Le idee sono tante – sostiene – partendo dall’obiettivo di dare continuità ai protagonisti, agli artisti; farli tornare al Toscanini di anno in anno e farli conoscere e apprezzare dal nostro pubblico. La cosa che più mi ha fatto piacere è che nell’ambiente il nostro ritorno sia stato salutato con entusiasmo. Roberto D’Alessandro, ad esempio, attore straordinario con il quale abbiamo collaborato in passato, mi ha subito chiamato per assicurarmi che l’anno prossimo sarà dei nostri. È un attestato di stima importante, gli artisti sanno che qui si lavora bene; ricordo che anche Alberto Patrucco in passato si era proposto, proprio per questa ottima reputazione, e infatti sarà sul palco anche quest’anno».

UNA STAGIONE TEATRALE ANCHE PER I BAMBINI

Teatrio ha investito molto sulla stagione dedicata ai più piccoli (“Superbimbi”, qui il programma), riuscendo a coinvolgere compagnie di primo piano. Un ritorno al passato, questo sì, visto che gli ultimi a prevedere un calendario ad hoc per i bimbi erano stati proprio Bontempi e sua moglie Barbara Stingo. Ad aprire la stagione, lo spettacolo “Parole, parole, parole” della Compagnia Altre Tracce, in scena domenica 20 gennaio. «È stato finalista al concorso “In-Box” verde, quello riservato alle piece dedicate ai bambini; è una kermesse importantissima, vi partecipano 300 spettacoli ogni anno – spiega Bontempi – Poi abbiamo previsto una serie di matinée per le scolaresche, abbiamo inoltrato la proposta ai dirigenti scolastici e contiamo che gli istituti segratesi aderiscano. Tra questi titoli c’è anche “256 piovono bombe”, un testo di Cesare Gallarini che racconta la vita nei rifugi in tempo di guerra, con un attore che fa la parte della bomba e, in maniera giocosa ma acuta, racconta quanto sia “cattivo” un ordigno. È uno spettacolo incredibile». Siamo partiti annunciando quattro stagioni, l’ultima è uno spazio, anche questo aperto, dedicato al cabaret; una serata al mese, un momento che verrà costruito di volta in volta, un contenitore che conta di accogliere tutte le sfaccettature del cabaret appunto.

«IL TEATRO DEI SEGRATESI APERTO ANCHE IN ESTATE»

«Sperando che tutto questo, condito dall’entusiasmo che non manca, ci porti a raggiungere un obiettivo che ci siamo posti: tenere aperto il teatro anche a giugno e luglio, con una mini-stagione estiva». Bontempi ha le idee chiare e, dopo l’exploit di Capodanno («Sono venute 297 persone, non ci credevano neanche gli artisti») aspetta tutti i segratesi per scrivere una nuova storia. «Siamo aperti – chiosa, tornando sul punto che più gli sta a cuore – il teatro è vostro, venite e utilizzatelo; la nostra voglia di fare aggregazione è anche nella politica dei prezzi, ora tocca a voi». Giù le luci e su il sipario, allora.

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