Milano2, microcriminalità in aumento: i residenti lanciano il “controllo di vicinato”

La zona del "fortino" a Milano2 dove è avvenuta un'aggressione ai danni di un ragazzo del quartiere

Dopo i furti delle settimane scorse ai danni di diverse donne con veri e propri raid nelle auto a caccia di borse e l’episodio del sasso lanciato da un ponte pedonale che ha colpito la vettura di un residente, Milano2 torna al centro della cronaca. Lo scorso 19 febbraio, in serata, nella zona del cosiddetto “Fortino” adiacente al campo di calcio del quartiere, un 20enne residente in città è stato infatti vittima di un’aggressione, un tentativo di furto da parte di un gruppetto di tre persone poi allontanatesi facendo perdere le proprie tracce, finito con una coltellata che ha ferito il giovane al viso. Ancora da ricostruire la precisa dinamica della vicenda, sulla quale stanno investigando i carabinieri di Segrate che hanno confermato l’episodio. Il fatto però è stato dopo poche ore riportato da un utente sul gruppo Facebook del quartiere, scatenando reazioni di sgomento e indignazione che hanno riacceso il dibattito sulle problematiche legate alla sicurezza e alla sorveglianza della frazione.

I RESIDENTI SI ORGANIZZANO PER CONTROLLARE IL QUARTIERE

Un dibattito in seguito al quale alcuni residenti, visto il moltiplicarsi di episodi di microcriminalità a Milano2 nelle ultime settimane, hanno lanciato la proposta di un gruppo di controllo del territorio, interfacciandosi con le guardie della vigilanza e con gli agenti della Polizia locale. L’idea? Una sorta di squadra attiva nel “controllo del vicinato” come già sperimentato in altre realtà urbane, come forma di prevenzione di episodi criminali. “Diventiamo tutti delle vedette sul territorio – spiega Fabio De Angelis, tra i promotori dell’iniziativa – creando uno spirito di aggregazione. Non si tratta di ronde o simili – ha precisato in un post su Facebook in cui invita i residenti ad unirsi al gruppo – ma solo di avere delle regole coordinante e di aver un contatto più immediato con le forze dell’ordine”.

CORSA A OSTACOLI PER LA VIDEOSORVEGLIANZA

La soluzione da più parti invocata è però quella delle telecamere di videosorveglianza, un tema sempre più urgente e dibattuto nella frazione. Alcuni apparecchi in realtà sono già posizionati sul terreno comprensoriale, ad esempio nel parco giochi, ma poco si sa della loro reale efficienza e soprattutto si attende che venga completato il più ampio progetto comunale, di cui si parla da anni, che prevede l’installazione di decine di “occhi” digitali sia all’ingresso del quartiere sia in punti strategici su strade o edifici civici. «Il problema però è che per attivare il sistema di videosorveglianza è necessario utilizzare i cavi in fibra ottica e il quartiere non è ancora stato cablato da Open Fiber», spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Damiano Dalerba. La questione è annosa e complessa e riguarda il rapporto tra Open Fiber (che ha già completato la cablatura di tutta Segrate eccetto Milano2) e il Supercondominio, proprietario del cavidotto nel quale dovrebbe passare la fibra. Proprio in questi giorni si attende la conclusione di un iter lungo e complicato che dovrebbe “sbrogliare la matassa”. Diverso il discorso sui cosiddetti varchi, cioè gli occhi puntati sugli ingressi nel territorio del Comune di Segrate che, nel caso di Milano 2, sarebbero all’inizio di viale Turchia, in via Olgettina (San Raffaele) e alla rotonda dell’aeroplanino. In questi casi si tratterebbe di interventi su territorio comunale e si potrebbe contare sulla fibra già installata di via Fratelli Cervi. «Siamo però in una fase ancora embrionale – spiega l’assessore Livia Achilli – senz’altro è un nostro obiettivo, ma è ancora presto per dare tempistiche».

IL SINDACO: PREOCCUPATI, CHIESTI MAGGIORI CONTROLLI NELLA ZONA

Sul’escalation di episodi registrata nel quartiere e denunciata sui social dai residenti è intervenuto anche il sindaco Micheli. “L’intensificazione di episodi di microcriminalità denunciati recentemente in particolare a Milano2 ci preoccupa”, ha messo a referto il primo cittadino in un post su Facebook, annunciando alcune contromisure immediate. “Ho chiesto al comandante della Polizia locale di organizzare un incontro con i carabinieri e con la vigilanza del quartiere e accelerare l’installazione delle telecamere di videosorveglianza. In questi giorni i carabinieri hanno già intensificato i controlli anche con servizi di pattugliamento in borghese”.

VIDESORVEGLIANZA FUORI DALLE SCUOLE, MA NON A MILANO 2

Intanto, sempre per lo stesso problema tecnologico che mette il freno allo sviluppo dei progetti della videsorveglianza nel quartiere, non è stato possibile attivare a Milano2 i sistemi entrati in funzione proprio in questi giorni negli altri quattro plessi cittadini, ovvero le telecamere previste nel progetto “Scuole Sicure” finanziato dalla Prefettura, che prevede il presidio tecnologico all’esterno degli edifici scolastici delle medie come misura di prevenzione contro lo spaccio di droga.

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