“Cambio vita: vado a vivere nel mio camper!”. La scelta di Sharon, nomade digitale

Sharon Sala alla guida della sua casa-studio viaggiante con cui girerà l'Italia

Fotografa, 43 anni, Sharon Sala ha deciso di lasciare l’appartamento a Segrate e iniziare una nuova avventura in viaggio…

Quante volte lo abbiamo pensato: mollo tutto e cambio vita. In pochi, pochissimi, hanno però il coraggio di farlo davvero e di intraprendere strade non proprio usuali. È il caso di Sharon Sala, fotografa 43enne, che ha deciso di lasciare l’appartamento dove viveva a Segrate e trasferirsi “armi e bagagli” a bordo di un camper che, d’ora in poi, sarà la sua unica casa.  «È un progetto su cui ho meditato a lungo – ci racconta – a partire dal 2019, quando ho iniziato a chiedermi che cosa ci facessi a Segrate… non è la mia città di origine, mi ero trasferita qui per una relazione poi finita e quindi avevo voglia di cambiare, di viaggiare, di diventare anch’io una cosiddetta “nomade digitale”, potendo lavorare anche da remoto. Poi è arrivato il Covid, ha sconvolto i piani, ma il sogno è rimasto e ha preso un’altra forma…». 

LA SCELTA DI “COSA TENERE”

Una forma a 4 ruote, che sembrava incastrarsi perfettamente tra i desideri e le esigenze di Sharon. «Ho pensato che non avesse senso tenere la mia casa a Segrate e poi affittarne di volta in volta altre nei posti in cui avrei voluto vivere… sarebbe stata solo una enorme spesa. Così ho considerato l’idea del camper e mi è sembrata la scelta vincente». Detto fatto: a dicembre 2021 acquista il mezzo, dà la disdetta al padrone di casa e ora, ad aprile, è pronta per partire per la sua nuova avventura. «La cosa più difficile è stata svuotare l’appartamento e decidere cosa tenere con me, tenendo conto che passavo da 50 a 10 metri quadrati… Ho scelto di non accatastare tutto in un deposito, ma di liberarmi del superfluo in modo definitivo. È stata una esperienza molto liberatoria. Ovviamente ho dovuto lasciare spazio per tutta la mia attrezzatura e per i miei due compagni di viaggio: i miei gatti Marte e Saturno, che sono anche uno dei motivi principali per cui ho scelto questa “casa viaggiante”: per tenerli sempre con me, ovunque io sia».

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IL POPOLO DEI CARAVANERS

Prima di partire è stato necessario eseguire una serie di lavori. «Ho potenziato l’impianto fotovoltaico in modo da essere autonoma per la corrente elettrica», spiega. E racconta di come si sia documentata in modo certosino su ogni accessorio necessario per la vita a bordo. «Non parto come una sprovveduta – ci tiene a precisare – ho ponderato tutto molto attentamente e peraltro non sono certo la sola ad aver fatto questa scelta». Curiosando in rete in effetti si trovano parecchie  storie di “caravaners”. «Sono entrata in contatto con una rete al femminile di “fulltimers” (così si chiamano coloro che dicono di vivere in un van o in un camper n.d.r.) e ci scambiamo consigli, esperienze, ad esempio sui luoghi migliori dove fermarsi».  Ecco, ma non c’è un po’ di paura a stare sola? «Sono abituata  – dice – ho fatto tantissimi viaggi da sola zaino in spalla e no, non ho mai avuto paura».  Pochi giorni e la “casa-studio” viaggiante si metterà in moto: prima tappa per uno shooting a Trieste, poi Bologna, Milano sempre per scattare, «e poi vorrei spostarmi in Sardegna: girarla fuori stagione, lavorare vista mare… una libertà che non ha prezzo». 

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