Casa Mamre, porte aperte ai primi ospiti: una famiglia ucraina

Il primo piano della struttura, a fianco della Chiesa di Santo Stefano, è adibita all'accoglienza

La ex canonica della chiesa di Santo Stefano, ristrutturata anche grazie a donazioni dei fedeli, ha accolto quattro profughe in fuga dalla guerra.

Nata per essere un luogo di accoglienza, inaugurata dall’arcivescovo Delpini nell’ottobre del 2019, fino ad ora Casa Mamre era di fatto rimasta vuota, prima per i lavori da completare, poi per il Covid che ha congelato ogni cosa ed infine per le ultime pratiche burocratiche. Finchè un’emergenza più grande, uno tsunami che ha richiesto di sveltire tutte le procedure e cha ha portato oltre cento profughi in città, non ha “spinto” la porta ad aprirsi. E così i primi ospiti a varcare il portone in Piazza della Chiesa sono 4 profughe ucraine, in fuga dalla guerra. Una famiglia al femminile, composta dalla bisnonna 66enne, la nonna 46enne, la mamma 26enne e una bimba di 2 anni. Arrivano dal centro Caritas Monluè a Milano, hub di accoglienza e smistamento.

Occupano lo spazio al primo piano della struttura che, inizialmente, era stato pensato per la vita comune degli adolescenti, ma che è stato prontamente convertito in alloggio per questa famiglia. Rimane invece attivo il progetto, che potrebbe decollare il prossimo mese, di dedicare l’altra ala della casa, sempre al primo piano, ad ospitare i parenti di persone ricoverate in ospedale, mettendo a disposizione sette posti letto.

Anche il Comune ha trovato degli spazi da mettere a disposizione per le persone accolte e gestite da Caritas. Si tratta di alloggi presso il comando di polizia locale: tre camere con bagno, un salottino, uno spazio mensa e una cucina. “Tramite una convenzione di comodato d’uso gratuito sarà l’associazione Farsi Prossimo a gestire l’accoglienza dei profughi in questi locali pubblici – ha siegato il sindaco Micheli – sistemando gli arredi, occupandosi della pulizia, della mediazione linguistico-culturale, di eventuali interventi educativi e di qualsiasi altra necessità dovesse emergere”.

Intanto è partita la “macchina della solidarietà” di Caritas che ha il centro di ascolto cittadino proprio a pian terreno di Casa Mamre. Alla famiglia ospitata nella ex canonica, come agli altri nuclei seguiti, arriveranno gli aiuti per la spesa, i beni di prima necessità e tutto il supporto che la nostra città saprà di sicuro offrire.

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