Chiusa la raccolta per l’Ucraina. La Commenda “riempita” di solidarietà

I bancali con la merce poi spedita inraccolta stipati in un deposito comunale e pronti per essere caricati sul camion

In tre giorni il centro di raccolta è stato inondato da giochi, viveri, indumenti e medicinali. In prima fila i bambini

Un flusso continuo, incessante. C’è chi faceva la spola tra casa e Cascina Commenda, chi usciva dal supermercato lì accanto con borse piene zeppe di cibo, i medici che portavano sacchetti stracolmi di  quel che avevano nei cassetti. E’ stata un’onda anomala, inattesa di sicuro, uno tsunami di solidarietà la raccolta solidale per l’Ucraina chiusa mercoledì 2 marzo. Una risposta che commuove, riempie il cuore e le sale e i portici della struttura di Rovagnasco, prima di dirigersi verso il magazzino della Croce Rossa.

VENERDI’ PARTE IL CAMION CON GLI AIUTI

Venerdì 4 marzo partirà un bilico da 85 metri cubi sul quale verrà caricato tutto il possibile, stipando cibo, indumenti, prodotti per l’igiene, acqua, medicinali di ogni genere, giochi per i bambini in fuga dalle bombe. La destinazione è il campo profughi di Siret, il più grande al confine tra la Romania e l’Ucraina violata e invasa. Al seguito ci sarà una delegazione di Segrate Servizi, con a capo l’amministratore unico Gianfranco D’Amato che ha lanciato la raccolta alla Commenda. Un canale aperto grazie alla Chiesa ortodossa ucraina, nella persona del vicario generale che ha dialogato fino a ieri pomeriggio con l’assessore Barbara Bianco. L’altro “passaggio”, anch’esso individuato in sinergia con il Consolato, è quello di Post Service Group, spedizionieri ucraini che si muovono con 30 bilici in direzione di Leopoli. 

UNA GARA DI SOLIDARIETA’

E’ tutto in divenire in queste ore, ma ciò che non è in discussione è la solidarietà dei segratesi già dimostrata in altre occasioni (qui l’articolo sulle scatole di Natale). Un pellegrinaggio senza sosta, con le associazioni dei genitori delle scuole cittadine in prima linea. Sui pick up della Protezione civile, che hanno fatto avanti e indietro tra la Commenda e il magazzino di via Tiepolo, sono saliti anche i disegni dei bambini delle elementari. Ma loro, i più piccoli, sono stati protagonisti anche a Rovagnasco. «I miei figli hanno voluto regalare i loro peluches – ci dice Giovanna di Segrate Centro – sono ricordi che è giusto che diventino il presente di altri bimbi». Sergio non nega che il fatto di essere padre abbia amplificato quella voglia di aiutare. E si spinge oltre. «Se dovessero arrivare famiglie ucraine a Segrate siamo disponibili ad accoglierle – assicura – spero che chi di dovere e anche voi della stampa possiate comunicare al meglio eventuali ulteriori iniziative». Ombretta e Michela sono di Rovagnasco, abitano a due passi dalla Commenda. «Siamo andate a fare la spesa per contribuire a questa iniziativa – ci raccontano – poi ci siamo rese conto che serviva una mano anche nella gestione delle donazioni e abbiamo deciso di restare qui». E lì sono rimaste per tre giorni.

BAMBINI IN PRIMA LINEA

Una città intera mobilitata, un via vai di auto cariche di tutto il possibile. C’è qualcuno che dopo aver consegnato ciò che aveva caricato nel portabagagli chiede se serve altro, si offre di andare a comprare qualcosa. E poi ci sono i bimbi, con i loro messaggi per i coetanei di là dal fronte, con quella purezza che ha già vinto e senza fare la guerra a nessuno. Con un fiore portato in Commenda e affidato ai volontari, dalle tute gialle all’Associazione Carabinieri fino ai semplici cittadini, con quella raccomandazione accorata, quasi severa: «Deve arrivare in Ucraina, eh…».

ALTRI COMUNI IN AIUTO

Le due sale al piano terra della cascina si sono riempite e si svuotate per riempirsi ancora. Una gelateria ha dirottato lì il suo fornitore con 500 litri di latte. Anche chi ha organizzato il tutto resta basito. «Una sola parola: incredibile», dicono. Questa città ha un cuore grande, tanto grande che un tir non basta per contenerlo, specie se ci aggiungi quelli di Peschiera e di Melzo che hanno aderito e usufruiranno dei canali aperti da Segrate per spedire quanto raccolto nei rispettivi Comuni. Ancora impossibile quantificare il materiale donato, nonostante la raccolta si sia chiusa ieri sera. Bancali in fila, comunque generosità a tonnellate. Tante.

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