«Milano2, modello irripetibile ancora oggi innovativo»

Sopra, Riccardo Assi con il volume “Milano 2, una città per vivere”, storico libro edito da Edilnord nel 1976 per promuovere il neonato quartiere

Riccardo Assi, titolare di Clem Immobiliare, è residente nel quartiere dal 1975. «Culla della tv, ma anche oasi per le famiglie: tuttora rispecchia ciò che Berlusconi aveva immaginato»

Una settimana sotto ai riflettori, e non poteva essere altrimenti. Con le immagini delle sue residenze, dei ponti e dell’iconico laghetto a scorrere sulle tv che qui un tempo avevano casa – le reti Mediaset – ma non solo. Milano2, il primo grande successo di Berlusconi imprenditore, è stata ed è al centro dei ritratti dell’ex premier, fiore all’occhiello e luogo del cuore per il Cavaliere che ha voluto salutarla prima dell’ultimo, fatale ricovero al San Raffaele lo scorso 9 giugno.

«Un modello irripetibile, che chi ha “scoperto” in questi giorni in seguito a questa triste notizia fatica a credere che abbia in realtà  superato i cinquant’anni», dice Riccardo Assi, titolare della storica agenzia Clem Immobiliare, cresciuto nel quartiere. «Avendo vissuto qui per tutta la mia vita posso affermare con certezza che Berlusconi ha raggiunto l’obiettivo che si era posto immaginando questa cittadella grazie a una visione che dire innovativa è poco, visto anche il momento storico in cui è stata concepita – spiega Assi – Milano2 è stata ed è tuttora ciò che Berlusconi aveva previsto, un luogo pensato per le famiglie e per i bambini, dove vivere serenamente e in sicurezza alle porte della metropoli. Ecco, al di là del giudizio che ciascuno può dare sull’uomo politico penso che ciò che Berlusconi ha fatto qui sia, lo ribadisco, unico e irripetibile».

Nell’immaginario collettivo Milano2 è un luogo da vip, ancora legato al suo passato di centro “televisivo”. «Sì – dice Riccardo Assi –  c’è questa tendenza, tra chi ha un’idea un po’ vaga di Milano2, di collegarlo ai concetti di ricchezza ed esclusività. In realtà Milano2 fu inizialmente pensata da Berlusconi per la “buona borghesia milanese”, un concetto che oggi ha senz’altro contorni meno chiari, ma il dato di fatto è che i prezzi delle case sono inferiori a molte zone di Milano e le spese in linea con il mercato». Che ricordi ha dei “tempi d’oro” della tv, quando la piazzetta del quartiere era il centro di una piccola galassia di studi televisivi e uffici pubblicitari? «Ci siamo trasferiti qui nel 1975, è vero era normale incontrare i personaggi dello spettacolo, conduttori, giornalisti nei negozi sotto casa, al supermercato, nei vialetti – racconta l’imprenditore – molti come noto avevano casa qui e potevano fare una vita “normale”. Ma al di là dei vip e di tutto ciò che ruotava attorno alla televisione, il mio ricordo è soprattutto quello di una piccola comunità unita e serena. Il disegno di Berlusconi era questo, non voglio idealizzare quegli anni ma penso di poter essere portavoce della generazione di amici cresciuta qui nel dire che nel quartiere, grazie a come era stato pensato, ci si muoveva in sicurezza e si poteva contare così come oggi su tanti luoghi per i bambini e per i giovani, dal fortino al campo da calcio e alle altre strutture sportive». 

L’idea dell’intitolazione

Il sindaco di Segrate ha proposto di intitolare un luogo della città a Silvio Berlusconi per riconoscere il suo impatto sul territorio, tra Milano2 e le aziende… «Al di là dei giudizi politici, come ho detto prima, mi sembra una buona idea e avrei un suggerimento». Prego. «Milano2 è attraversata da una dorsale oggi chiamata “Strada di spina” – dice Riccardo Assi – questo lungo viale è privo di numeri civici e ha un nome per così dire “didascalico”. Ecco, penso che intitolarlo a Silvio Berlusconi nel suo ruolo di ideatore e fondatore di questo quartiere, potrebbe avere un valore simbolico molto forte ».

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