Un corteo illuminato da torce, una camminata lungo il percorso della 73… che fu, nel tratto da Piazza Grandi al Palazzo di Giustizia. Giovedì 19 ottobre, alle 20.30, si terrà una nuova manifestazione per chiedere il ripristino della linea tagliata a seguito dell’approdo della M4 in San Babila.
«È un servizio del quale i cittadini si sentono privati», spiega Emanuela Ronzone, cittadina di Novegro attiva soprattutto sulle tematiche dei trasporti. La “fiaccolata” è l’antipasto di una mobilitazione che porterà a un presidio davanti a Palazzo Marino nel mese di novembre. Ma Ronzone, da novegrina, non dimentica la linea 38, anch’essa modificata dal piano Atm e che da luglio fa capolinea al Saini senza entrare nel quartiere. E proprio a Novegro la petizione per la 73 ha raccolto 500 firme, mentre quella per la 38 ha raggiunto quota 170 in appena due settimane. L’interrogazione della Lega, firmata da tutto il Centrodestra, ha poi portato in Consiglio comunale la questione.
«Ci stiamo organizzando per essere presenti come pubblico in Aula – rivela Ronzone – lo stanno facendo anche gli anziani di Novegro, che stanno subendo le conseguenze della cancellazione della linea. Ribadisco che la soluzione coinvolge Segrate, con il Comune che potrebbe, anzi dovrebbe, accollarsi i costi del tragitto segratese della 38 pur di salvaguardarla. Capisco che siamo in predissesto, ma i soldi per aumentare lo stipendio del sindaco si sono trovati… allora si possono trovare anche le risorse per garantire un servizio ai cittadini».
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