Via Gramsci, una palazzina green al posto delle villette confiscate alla mafia

Il progetto del nuovo edificio che sorgerà dopo la demolizione degli edifici dismessi di via Gramsci 13 (nel riquadro)

Pronto il progetto per i quattro alloggi destinati ad housing temporaneo per famiglie in emergenza abitativa

Una struttura in legno sviluppata su due piani, con una zona comune, alloggi per 4/5 famiglie fino a un massimo di 20 persone e una “serra bioclimatica”. È stato approvato dalla giunta il progetto tecnico-economico della nuova palazzina di via Gramsci 13 che prenderà il posto delle villette confiscate alla mafia, destinate ad housing temporaneo per famiglie in situazione di emergenza abitativa. La nuova struttura avrà un costo di 1,2 milioni di euro, metà circa dei quali finanziati da un bando PNRR che erogherà anche i fondi per il gestore sociale, un ente del Terzo settore, al quale sarà affidata.

Di Chio: «Modello innovativo, sostenibile e con tempi brevi di realizzazione»

«Si tratta di un modello innovativo che garantisce comfort, sostenibilità e bassi costi oltre a tempistiche di realizzazione rapide», sottolinea l’assessore all’Urbanistica Francesco Di Chio. Una volta assegnati i lavori, si partirà con la demolizione degli edifici esistenti, abbandonati da anni, e la posa del nuovo manufatto nei tempi (stretti) imposti dal PNRR.

Un nuovo “corridoio” ciclabile

Il progetto prevede anche la costruzione di un nuovo collegamento ciclabile tra i percorsi esistenti in via Roma, nella zona della piscina, e in via De Amicis. Una sorta di cerniera che passando di fianco al vecchio mulino e nel “cortile” della nuova palazzina di via Gramsci dovrebbe creare un “corridoio” tra il Centroparco e il Parco Europa passando per via Morandi.

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Federico Viganò
Laureato in comunicazione alla Statale di Milano e giornalista dal 2007, ho scritto e fatto “cucina redazionale” per periodici locali e nazionali. Sono appassionato di informazione locale, editing, grafica e ciclismo su strada, anche se vado più veloce sulla tastiera che sui pedali. Ho ideato e dirigo il Giornale di Segrate.

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