Ugo Azzini, “papà” del comitato che dal 1997 al 2010 si mobilitò contro smog e traffico in città
«Quindici anni di battaglie contro l’inquinamento e il traffico della Cassanese non hanno portato a niente. Il Chilometro Verde? Mi sembra una buona proposta, se non è uno slogan per le elezioni europee e poi per le Comunali. E anche l’opposizione non dovrebbe combatterla, ma dovrebbe fare il suo lavoro di cane da guardia, al limite avrebbe un’arma in più se il progetto non si concretizzasse…». Ugo Azzini è il “papà” di quello che fu il Comitato rumore Cassanese, che dal 1997 al 2010 – prima come movimento spontaneo e poi come lista civica capace di arrivare oltre il 6% – si batté contro la provinciale “che per chi ci vive a ridosso è una prigione”.
Dopo anni in cui la “questione Cassanese” è rimasta fuori dai radar, appesa al destino della Viabilità speciale, ora è tornata protagonista del dibattito con il progetto di trasformazione annunciato dall’amministrazione comunale. In quell’occasione è stato proprio il sindaco Micheli a evocare le battaglie anti-smog a cavallo del 2000. Siamo andati a trovare Azzini, custode di quegli anni di forte partecipazione.
«Non posso essere sfavorevole al dimezzamento, ma stop al traffico sulla Cassanese si è detto in ogni campagna elettorale e nulla è cambiato – dice, accogliendoci nella sua casa alle porte del Villaggio, non lontano dalle “ottonde” (così ha battezzato il sindaco le rotonde a otto sulla provinciale) – non ci sono cifre né tempistiche e se guardo a quanto fatto, o meglio non fatto, in quasi dieci anni da questa amministrazione al Villaggio ho dei dubbi su un progetto di questa portata, vedremo». Che effetto le fa sentire parlare della Cassanese oggi? «Noi del comitato abbiamo mollato nel 2010, quasi quindici anni di battaglie sfiniscono, una “lotta continua” non era possibile anche perché non c’è stato ricambio, i giovani non si interessano più della politica e del loro territorio», riflette Azzini mentre sfoglia un voluminoso faldone contenente ritagli di articoli, documentazione, volantini, lettere che certificano l’attività frenetica di quegli anni.
Il gruppo, poi lista civica (Aria Nuova) fu protagonista in quegli anni. «Ma nulla è cambiato»
«Avevamo organizzato eventi eclatanti, nel 2002 bloccammo il traffico sulla Cassanese con un corteo di auto e bandiere, ci fu anche una fiaccolata sulla strada con Legambiente – ricorda – tutto iniziò da un volantino che scrissi e consegnai nelle cassette della posta di alcuni vicini, capii che il problema interessava tutti». Da lì, era il 1997, ci furono iniziative di ogni tipo, che balzarono anche agli onori della cronaca nazionale. «Coinvolgemmo specialisti, medici, architetti, arrivammo addirittura a pubblicare un nostro giornalino oltre a un’infinità di assemblee, riunioni, materiale informativo… i risultati però non ci furono, tutto è rimasto esattamente come prima – si rammarica Azzini – durante il suo primo mandato il sindaco Colle ci fu vicino, ci ascoltò e supportò poi però questa collaborazione venne a mancare. Nel 2005 decidemmo di candidarci con una lista civica, Aria Nuova, che lanciammo nel 2003 e che andò molto bene con oltre mille voti, ma alla morte del nostro candidato sindaco Raffaello Pieri, un anno dopo l’elezione in Consiglio comunale, il progetto iniziò a sgretolarsi. Pieri, una persona eccezionale, era in sintonia al 100% con noi».
L’apertura ormai imminente, si parla di inizio 2025, della Cassanese Bis potrebbe rappresentare la svolta tanto attesa… «La Viabilità speciale a mio avviso sarà insufficiente per i flussi previsti e c’è un collo di bottiglia a Lambrate – dice Azzini – è un’infrastruttura legata da sempre all’intermodale, poi all’ex dogana. Noi proponemmo soluzioni come l’interramento, poi arrivato a Pioltello, il filobus… ho sfiducia verso una politica che non si è dimostrata mai all’altezza della partita, sulla Cassanese passano 15mila tir al giorno e nel 2000 eravamo il Comune più inquinato della Provincia. Non penso che le cose siano cambiate».
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