Tre vittorie nelle prime otto uscite, nove punti che per una matricola non sono certo un bottino scontato. Un viaggio, quello della Juniores femminile, iniziato l’anno scorso con quella squadra a sette costruita per essere il punto di partenza di un progetto affidato a Maurizio Re.
«Il presidente Silvio Poli, quando sono arrivato due anni e mezzo fa – ricorda il direttore sportivo – mi aveva chiesto di portare la prima squadra in Eccellenza e di creare la filiera del femminile. Il primo obiettivo l’abbiamo raggiunto, seppur con un ripescaggio; il secondo richiede tempo e pazienza, ma i passi avanti sono davvero notevoli». Una squadra, la Juniores femminile del Città di Segrate, che può contare su 18 ragazze, ora che si è aggiunto un nuovo elemento proveniente dalla prima squadra del Circolo Giovanile Bresso, che sarà convocabile dall’apertura del mercato invernale a inizio dicembre. Una squadra nata durante gli open days estivi, con una svolta improvvisa. «Mi ha contattato la madre di una giocatrice del Minerva (squadra di Milano, zona via Padova, ndr) dicendomi che aveva una dozzina di ragazze che cercavano una soluzione dopo che la stessa Minerva aveva decisio di non confermare la Juniores – racconta Re – le abbiamo convocate al Don Giussani e nove di loro hanno sposato il nostro progetto. A quel punto, raggiunti i 15 elementi, abbiamo deciso di iscrivere la squadra».
Il ds Maurizio Re già al lavoro per allargare il progetto anche ad altre categorie: «Serve pazienza ma cresceremo». Il team manager Christian Cervi: «Queste ragazze sono il futuro»
Da lì in avanti è stata una crescita costante, con altre ragazze che si sono aggiunte, con i due allenatori Massimiliano Lampugnani e Renato Nitri che hanno lavorato con l’obiettivo di consolidare il gruppo. «È un ambiente sano e allegro – conferma il ds gialloblù – e credo che questo possa aiutarci a diventare un polo di attrazione per il futuro. La mia idea è quella di impostare altre categorie, magari riproponendo la squadra a sette sperimentale anche per l’Under 15 o l’Under 17. E poi devo capire come gestire le più piccole, quelle fino ai 12 anni, che giocano in squadre miste. Forse si potrebbe creare una scuola calcio femminile per loro, evitando di perderle e creando un circuito che le porti ad approdare alle annate successive». Re è già al lavoro per la prossima stagione: nuovi open days e una base solida. «Almeno ora tutti sanno che il Città di Segrate sta lavorando sul femminile – dice – e questo potrà aiutarci, non sarà più come partire da zero».
Un progetto di ampio respiro, insomma, con uno scopo preciso e un team che cresce di conseguenza, anche con l’ingresso di Christian Cervi nel ruolo di team manager delle “grandi”. «Volevamo dare spazio alle ragazze giovani e creare un serbatoio per la prima squadra – spiega – e al momento, complici anche gli infortuni di qualche titolare e le loro prestazioni di livello, alcuni elementi sono già stati convocati per le gare di Eccellenza». Nell’ultima giornata, oltre al portiere della Juniores chiamata per fare da secondo, una delle ragazze ha giocato quasi tutta la ripresa. «È stato un premio per l’impegno negli allenamenti – rivela Re – visto che è l’unica a svolgere tre sedute a settimana, delle quali una con la prima squadra». Un primo step, anche se si torna a quel concetto di pazienza dal quale non si può prescindere. Si è in fase di decollo, ma per come procede il tutto è già una vittoria.
Foto di copertina Piovani
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