Elezioni, c’è Azione: sì a una lista nella coalizione Micheli (con simbolo “segratese”)

Non sarà il simbolo ufficiale, anche per una valutazione legata al fatto che finora non si è mai palesato sulle schede, ma Azione ci sarà e avrà una propria lista. «È probabile che si tratterà di un logo che richiami quello ufficiale, ma contenga un riferimento alla città», spiega Guido Bellatorre, uno dei referenti segratesi, che ipotizza un “Segrate in Azione” per chiarire.

Intanto, si lavora alla lista. «Puntiamo a 24 nominativi – afferma – e siamo impegnati a livello pratico per assolvere tutte le nuove incombenze previste dalla Spazzacorrotti, come la pubblicazione dei curricula sul sito ufficiale della lista». Sarà un’estate di campagna elettorale e Azione si sta preparando. «Abbiamo iniziato a pianificare le mosse sui social, aspettando la volata di settembre, con post nei quali inseriremo le tematiche principali del programma elettorale».

Il circolo locale del partito di Carlo Calenda aveva debuttato lo scorso 21 giugno al Centroparco con la prima uscita ufficiale in città forte di un buon numero di sostenitori che hanno già aderito al gruppo («Il più numeroso dell’area metropolitana dopo il capoluogo», spiegano). «Alle elezioni comunali ci saremo, in coalizione con l’attuale sindaco Paolo Micheli», avevano spiegato i referenti cittadini di Azione, che hanno ora rotto gli indugi e che hanno ufficializzato la presenza di una propria lista nella coalizione di centrosinistra. «Il sindaco ha operato bene in questi anni tenuto conto delle limitazioni imposte dai vincoli al bilancio e al predissesto: ogni esperienza può essere migliorata e porteremo contenuti che auspichiamo possano entrare nel programma della coalizione», secondo Michele Romanelli, “portavoce” del gruppo assieme a Bellatorre (ex consigliere comunale nel 2014-2015 con l’Ncd), Marco Griguolo e Giuliana Lusso. Le priorità del programma. «Mobilità, economia green, commercio locale, ma anche valorizzazione dei centri civici e sostegno alla fascia 0-6, pensando a nidi e scuole paritarie e private in crisi dopo l’emergenza Covid».