Milano2, nuovo campo ma “festa” a metà: «Ci serve indoor»

Il campo polivalente della Scuola Sabin di Milano2 visto dall’alto con il drone

Riqualificato dal Comune il campo esterno della Sabin. Ma per la scuola servono spazi coperti.

E’ il quinto campo sportivo all’aperto di Segrate riqualificato quest’anno (dopo i due di Lavanderie, quello di via Vigorelli e il Vianello di Milano2).  Un traguardo festeggiato dal sindaco via social, dove però l’applauso non è stato corale e sono arrivate diverse critiche. Perché la storia di questo “playground”, che si trova alle spalle della scuola media Sabin di Milano2, non è così semplice e soprattutto non ha (ancora) un lieto fine completo.

Un campo abbandonato da anni

Andiamo per ordine, da quando cioè un anno fa la scuola Sabin ha lanciato il primo grido di allarme per la penuria di spazi dedicati all’attività sportiva degli alunni. Con una lettera rivolta all’amministrazione, la dirigenza dell’Istituto invocava l’intervento del Comune per trovare una soluzione dato che le due palestre disponibili (una alla primaria e una alla secondaria) non bastavano per soddisfare le esigenze della popolazione studentesca. I riflettori già allora si erano accesi sul campetto alle spalle del plesso della secondaria, inutilizzato da anni, che il Comune promise di sistemare entro il 2023. Detto, fatto: il campo è tornato agibile e con uno sgargiante look rosso-turchese. Peccato che manchi un elemento fondamentale richiesto dalla scuola e cioè la copertura.

La scuola: “Serve coperto”

«Ringraziamo l’amministrazione comunale di questo intervento – commenta la dirigente Elisabetta Trisolini – ma così com’è potremo usarlo molto poco.  Utilizziamo già il campo “Vianello” (il campo da calcio del quartiere, recentemente riqualificato dal Comune di Segrate, ndr) per le attività motorie all’aperto, quello di cui avevamo e abbiamo davvero bisogno è uno spazio al coperto per garantire le ore curriculari di motoria in caso di maltempo». Una esigenza che si è resa più pressante da quest’anno, perché sono aumentate le ore di educazione fisica alla primaria e dunque risulta impossibile condividere la palestra della Rodari.

Pochi spazi, si va in piscina (a pagamento)

Per ovviare al problema la scuola quest’anno ha proposto alle famiglie di sei classi (circa 120 studenti) un  corso di nuoto alla piscina dello Sporting Club Milano2, ma a pagamento. Una soluzione che ha fatto storcere il naso a più di un genitore. «Apprezziamo la volontà della scuola di trovare un’alternativa allo stare in classe – commenta la presidente della Associazione Genitori Valentina Bensi – ma non troviamo giusto che gli studenti di una scuola pubblica, tra l’altro con indirizzo sportivo, debbano pagare per poter svolgere le ore ministeriali: una situazione imbarazzante dovuta a un continuo rimpallo di responsabilità». Gli attori chiamati in causa sono il Comune e il Comprensorio di Milano2, che ancora non hanno trovato “una quadra” su un progetto di copertura. «È in programmazione un incontro congiunto – ha  però dichiarato il Comprensorio –   finalizzato a raccogliere le segnalazioni per arrivare a un progetto definitivo» .

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