A Segrate solo sei vie dedicate a donne. Sono il 6% di quelle “maschili”

Una strada di Segrate, a Rovagnasco, dedicata alla poetessa Alda Merini

Il dato, recuperato dal Giornale di Segrate, certifica anche nella nostra città uno squilibrio di genere nella toponomastica.

Solo 6 strade di Segrate sono intitolate a donne, contro le 106 vie cittadine al maschile. È questo il dato che emerge dalla banca dati della toponomastica locale, in cui il Giornale di Segrate ha curiosato dopo le polemiche delle ultime settimane seguite al “no” milanese alla statua con una rappresentazione dell’allattamento materno (una vicenda con un risvolto anche segratese) con il corollario di un’analisi a raggi X sull’equilibrio – o meglio, lo squilibrio – di genere in monumenti e targhe nel capoluogo. Nell’impossibilità di fare un parallelismo su base artistica con la metropoli, abbiamo così passato in rassegna le vie di Segrate. Un elenco dal quale emerge che, così come a Milano, la presenza femminile è a dir poco esigua. 

Ecco le sei vie dedicate alle donne

Come dicevamo, sono soltanto 6 le strade dedicate a donne in città. Facile quindi elencarle tutte: si tratta, in ordine alfabetico, di via Sibilla Aleramo, Grazia Deledda, Oriana Fallaci, Regina Teodolinda, Maria Montessori e Alda Merini. Quattro grandi letterate capitanate dalla scrittrice sarda premio Nobel nel 1926, cui si aggiungono la celebre pedagogista e una figura storica dell’Alto Medievo, cioè la regina consorte dei Longobardi e d’Italia dal 589 al 616 . Una presenza ben più sparuta di quella maschile, che spazia tra storia antica e recente, politica, arte, spettacolo, scienza, religione e altro.

Su 270 strade, il 40% dedicate a uomini

Traducendolo in numeri, le strade intitolate a donne sono circa il 6% in relazione a quelle “maschili” (bisogna ovviamente non considerare nel conteggio tutte le vie con riferimenti non legati a persone), che rappresentano invece il 40% sul totale di 270 strade segratesi. Un dato che pone la città in media con il dato nazionale, secondo “l’indice di femminilizzazione” – che è appunto il rapporto tra strade intitolate a donne e strade intitolate a uomini – messo a punto dall’associazione “Toponomastica femminile”, che oltre a una massiccia opera di censimento sollecita le istituzioni “affinché strade, piazze, giardini e spazi urbani in senso lato, siano dedicati a donne”.

Intitolazioni a donne ferme da 14 anni

Quel numero “6”, non anomalo rispetto al quadro italiano, è tuttavia fermo dal 2012 e cioè alle ultime intitolazioni al femminile decise da un’amministrazione comunale segratese. In quel caso fu una vera e propria infornata, visto che in un solo colpo, in occasione dell’8 Marzo 2012 – Giornata internazionale della donna – la giunta del sindaco Alessandrini provvide alla creazione delle vie Fallaci, Merini e Montessori, “come tributo e segno di riconoscenza e gratitudine al mondo femminile” (la prima strada dedicata a una donna in città fu invece quella intitolata a Grazia Deledda nel 1987). Da lì in avanti sono state circa una dozzina le strade “battezzate” o rinominate in città, come nel caso di via della Pace, l’ultima in ordine di tempo, che ha mandato in pensione via Circonvallazione. La scelta dall’attuale amministrazione comunale in fatto di toponomastica è infatti ricaduta solo su uomini e cioè Braille, Schifano, Jannacci, Gaber e Fontana (le altre hanno assunto denominazioni geografiche o storiche).

A donne intitolazioni non stradali

Diverso il caso delle intitolazioni non stradali, per così dire, con la dedica di un giardino ad Antonietta Di Nunno, donna segratese vittima di femminicidio, di un cortile scolastico alla maestra Bonaria Agostini e della palestra alla maestra Letizia Rovetta alla “Donatelli” e il parchetto di via Grandi a Norma Cossetto.

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