Quartiere della stazione sui binari tra parco, nido ed edilizia convenzionata

Sopra, sulla destra, i nuovi edifici situati tra via Morandi, via Caravaggio e il futuro parco pubblico a ridosso dell’attuale parcheggio della stazione

Riparte il piano del 2006 mai completato: edilizia libera, ma anche case a prezzi calmierati, un asilo pubblico e housing sociale

Il Quartiere della stazione torna sui binari. E cambia faccia anche pensando al futuro, quando la fermata ferroviaria traslocherà nella vicina area dell’ex dogana accogliendo la linea blu della metropolitana. Lo scorso lunedì il Consiglio comunale di Segrate ha detto “sì” all’adozione della variante al piano urbanistico risalente al 2006, già ritoccato dall’amministrazione Micheli nel 2018 ma mai decollato. Una storia lunga: approvato quasi vent’anni fa, il progetto ha visto nascere quattro dei sei lotti previsti con l’edificazione del “Segrate Village”. Poi lo stop. In mezzo, una serie di compravendite da parte di fondi immobiliari culminata nell’acquisizione delle aree da parte di Redo – società benefit di gestione di investimenti immobiliari con soci quali Fondazione Cariplo, Cdp e Intesa Sanpaolo – e nella nuova configurazione varata ora dal parlamentino segrate.

Diverse le novità rispetto alla precedente versione del quartiere, sul quale è previsto l’arrivo di un mix di funzioni tra cui edilizia libera e convenzionata e housing sociale oltre a 2mila mq di commerciale, asilo nido, parcheggi e il parco molto atteso dagli attuali residenti del comparto. Il tutto in un contesto “aperto”. «Abbiamo chiesto una migliore integrazione tra spazi pubblici e privati, senza recinzioni – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Francesco Di Chio presentando in Aula la variante –  in questo modo sarà possibile attraversare il quartiere tra piazze e parco. Sono stati ridimensionati anche i parcheggi previsti, il piano nasce per dare aree di sosta per la stazione, che però sarà spostata». 

Housing sociale ed edilizia convenzionata

Così come previsto dal PII del 2006, nel quartiere è prevista la costruzione di una quota di edilizia convenzionata e di housing sociale per rispondere alla crisi abitativa dovuta al forte aumento dei prezzi nel milanese, Segrate inclusa. Scendendo nel dettaglio, gli alloggi comunali saranno una quindicina, ospitati in una palazzina di nuova realizzazione tra via Caravaggio e via Sanzio, dove saranno avviati anche progetti legati all’autonomia abitativa delle persone con disabilità. Sempre in questo stabile, al piano terra, troverà posto un altro servizio molto atteso dai residenti della zona, e cioè un asilo nido comunale da 40 posti. Spostandosi più a est, l’edificio più grande, situato lungo via Morandi, sarà dedicato all’edilizia convenzionata con un centinaio di appartamenti di varie metrature a prezzi variabili dai 2.160 ai 2.700 euro a mq a seconda del piano. Il costo e i criteri di accesso, con precedenza ai segratesi (ma anche a chi lavora o ha parenti incittà) con redditi più bassi, sono stati definiti nel nuovo regolamento di edilizia convenzionata approvato qualche settimana fa. Il comparto commerciale non sarà separato dalle residenze, come previsto nel 2018, ma sorgerà al piano terra di questo edificio: prevista una media struttura di vendita e una decina di negozi. Gli immobili restanti, 12mila mq di superficie, saranno invece in edilizia libera.

Nella foto, il Segrate Village (Archivio). Nel piano di sviluppo del quartiere della stazione, oltre ai restanti interventi di edilizia libera, è prevista in futuro, sul lato di via Morandi, la costruzione di nuovi appartamenti a prezzi concordati

Il parco pubblico

La ripartenza del progetto riguarda anche la realizzazione del parco pubblico di fronte al “Village”, dove ci saranno area giochi per bambini, un campo da basket e arredi affacciati sulla ciclostazione (e il bar per cui è attesa l’apertura) e il parcheggio che sarà riqualificato per consentire un futuro diverso utilizzo quando la stazione si sposterà nell’area Westfield.

Le tempistiche

L’iter del progetto prevede ora 30 giorni per la presentazione delle osservazioni, poi arriveranno l’approvazione definitiva e quindi i cantieri. «I lavori partiranno dalle opere pubbliche, e in parallelo si lavorerà per la costruzione degli edifici», dice l’assessore Di Chio.

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Federico Viganò
Laureato in comunicazione alla Statale di Milano e giornalista dal 2007, ho scritto e fatto “cucina redazionale” per periodici locali e nazionali. Sono appassionato di informazione locale, editing, grafica e ciclismo su strada, anche se vado più veloce sulla tastiera che sui pedali. Ho ideato e dirigo il Giornale di Segrate.

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