L’associazione I Ragazzi di Robin ora ha una casa ed è in via degli Alpini a Segrate.
Il regalo di Natale è arrivato in anticipo. Quella sede tanto sospirata è finalmente realtà: i Robin hanno un posto tutto loro, due sale nella struttura di via degli Alpini che già ospita la Misericordia e altre realtà. Cento metri quadri abbondanti diventati la casa di una delle associazioni più amate di Segrate, uno spazio per il quale manca solo la firma sul contratto ma che è già a loro disposizione per il classico laboratorio natalizio.
Ragazzi, genitori e volontari stanno confezionando i 1.400 panettoni griffati Robin (sotto le varie fasi della preparazione). «La scatola l’hanno ideata loro – racconta Melania Bergamaschi, presidente dell’associazione – e speriamo diventi un’icona del Natale segratese». Per prenotare il proprio panettone c’è il form da compilare: lo si trova sul sito dei Ragazzi di Robin e sui loro profili social. Ma un Natale diverso, dicevamo.
L’ingresso della sede è accanto alla tensostruttura del Palasegrate, oltre il cancellone che affaccia sullo slargo dove è situata quella Casa dell’acqua che ha fatto da tela per il murale dei Robin. «Il destino ha voluto così – sorride Bergamaschi – forse, senza che lo sapessimo, quei giorni erano già un. segno». All’esterno della sede c’è anche un’aiuola che diventerà una distesa di lavanda, assicura. Di progetti ce ne sono tanti, da finanziare anche con i panettoni: Cortocircuito Inclusivo, per dare un seguito all’esperienza che li ha visti premiati al Festival del Cinema Nuovo; un altro musical; lo “storico” Camerieri per una sera; “La cucina dei Robin” all’oratorio di Lavanderie; Dragonfly con Fondazione Macri per solcare il Naviglio sul dragone; il Salvalibro, con il banchetto in tour per Milano e l’hinterland. Tutte iniziative che verranno sviluppate in via degli Alpini, a casa loro.
«Ci vedo tutti sul divano, finalmente in un posto nostro», afferma Francesca Majorano, che dei Robin fa parte. Già, perché ora la sede va arredata e prima ancora rinfrescata. «Molti cittadini si sono già resi disponibili ad aiutarci – rivela Bergamaschi – l’idea è quella di promuovere qui laboratori, feste, vedere le partite di calcio, dare ai ragazzi un luogo dove passare il tempo come vogliono e invitare gli amici. E la vicinanza con altre associazioni e con il Palasegrate sarà l’occasione per ulteriori sbocchi di inclusività. Non ce lo aspettavamo più: forse è proprio vero che quando ti rassegni le cose poi succedono…». Buon Natale, allora.
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